Treni soppressi per tutto il giorno, le proteste dei nostri lettori raccolte sui social

Instagram In tanti hanno pagato le conseguenze della lunga giornata di stop ai treni sulla linea che collega Como Lago e Milano Cadorna: ecco i loro commenti

Un guasto a un treno rimasto bloccato nella stazione di Rovellasca ieri, venerdì 15 settembre, ha determinato una giornata nerissima per il trasporto pubblico su rotaia lungo la linea che collega la stazione di Como Lago a quella di Milano Cadorna. Quasi una ventina le corse soppresse o modificate, rendendo praticamente impossibile per i pendolari comaschi raggiungere Milano e viceversa, ma complicando la vita anche ai tanti turisti che, ancora ieri, riempivano le vie del centro.

Le testimonianze

Abbiamo chiesto ai nostri lettori di raccontarci, tramite una storia su Instagram, le loro disavventure nel corso dell’odissea di ieri, per denunciare ancora una volta le ripercussioni che incidenti di questo tipo hanno sulla popolazione, soprattutto quando per risolvere il guasto si impiega praticamente un’intera giornata, durante la quale il collegamento ferroviario con il capoluogo lombardo salta. «Non solo ieri mattina! - commenta Paolo Cetta - Solo nel 2023 almeno un treno al giorno viene soppresso o è in notevole ritardo». E proprio per dimostrare come quello di ieri non sia un caso isolato continua con un esempio relativo allo scorso giugno: «Dopo due ore dall’incidente che aveva bloccato il traffico ferroviario alle 16, alle 18 ancora non era presente un aggiornamento in app. Il giorno successivo un guasto, il treno delle 18 poi è quotidianamente soppresso, per non parlare delle persone a bordo... ».

Anche un’altra lettrice (@hophey_lalala) sottolinea come l’episodio di ieri non sia affatto isolato: «Non è la prima volta che treni vengono cancellati poco prima di partire, oppure ritardano dai 10 fino ai 30 minuti e a volte senza alcun preavviso». E in relazione alla giornata nera di ieri: «Con mio marito da un’ora non riusciamo a prendere nessun treno da Milano verso Como, per tornare a casa abbiamo dovuto cambiare linea».

«Vergognoso - è invece il giudizio di Maria Marinaro - e si permettono di aumentare a 6 euro in più l’abbonamento» con riferimento agli aumenti presenti nelle nuove tariffe di biglietti e abbonamenti Trenord, presentate a inizio settembre, con un rincaro del 4%.

«Questa mattina (ndr. ieri per chi legge) sono stata costretta ad accompagnare mia figlia che lavora a Como, che disastro...» racconta un’altra lettrice (@67mariarosa) su Instagram, facendo eco a un’altra testimonianza simile (@carlito.65): «E niente, quando succede così prendi la macchina e vai a Como a recuperare figlia e amiche uscite da scuola». Con ripercussioni, naturalmente, anche sulla viabilità ordinaria di Como e dintorni, che già in questi giorni sta pagando le conseguenze della ripresa dei lavori sull’A9.

La riflessione

«Non si tratta solo di disguidi e inefficienze - conclude Sergio Da Palma, rispondendo alla nostra storia su Instagram - ma di continue violazioni dei diritti dei passeggeri, stabilite dal regolamento europeo. I fatti imprevisti esistono, tuttavia esistono anche degli obblichi per le imprese di trasporto. Se in altri Paesi dove ho vissuto il modo di gestire gli eventi è completamente diverso, perché in Italia non riusciamo a cambiare la cultura del trasporto pubblico e i passeggeri vengono trattati con così tanta superficialità?».

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