Treni, un disastro
anche al sabato
In ritardo 8 su 8

Tra San Giovanni e Milano non cambia mai niente. Da due anni i pendolari pagano l’abbonamento scontato per i disservizi

Nonostante fosse sabato, nonostante non fosse un giorno di lavoro, nonostante novembre non sia il mese turistico per antonomasia. Insomma, nonostante tutto. Anche quella di ieri è stata una mattinata di passione per chi abbia avuto la bella idea, magari sfruttando la giornata di sole, di presentarsi alla stazione di Como San Giovanni per recarsi a Milano.

Dalle 6. 49 fino alle 9, tutti i convogli sono arrivati a destinazione non in orario. Su otto corse, otto si sono concluse in ritardo. Un en plein. La maglia nera spetta a quello delle 7.49 che ha accumulato ben 28 minuti, mentre quello delle 8.57 “solo” 180 secondi (anche se, per chi doveva andare a “Garibaldi” e non a Centrale, ha impiegato 2280 secondi in più, cioè 38 minuti aggiuntivi). Il peggiore in assoluto è il treno delle 10.49, capace d’arrivare a destinazione 77 minuti dopo.

Sul sito, Trenord annunciava «possibili ritardi fino a circa trenta minuti, limitazioni e variazioni a causa di un guasto agli impianti, di competenza Rfi, che regolano la circolazione ferroviaria in prossimità della stazione di Milano Porta Garibaldi», suggerendo di prestare attenzione agli annunci e ai monitor in stazione. Il problema poi è stato risolto, nel frattempo il “25032” ha viaggiato con 23 minuti di ritardo, il “25233” con 22 minuti, mentre i treni delle 12.13 e delle 13.13 da Rho e diretti a Chiasso, «per consentire il ripristino del guasto agli impianti di circolazione in prossimità della stazione» non hanno effettuato la fermata di Porta Garibaldi.

In più, «diversamente da quanto comunicato in precedenza (dice sempre il sito di Trenord ndr)», il treno in partenza da Rho alle 12.43 e previsto a Como alle 14.41 non è stato effettuato. E ancora: il treno delle 15:51 da Chiasso e quello corrispondente da Milano Centrale delle 17:28 sono saltati «a causa di un guasto che richiede un intervento di manutenzione in sede di deposito».

Ieri, ultimo giorno di novembre, è stata la degna conclusione di un mese orribile per i viaggiatori della “Chiasso – Milano” di Trenord, forse uno dei peggiori di sempre. Non è un’impresa da poco, se consideriamo tutte le volte che hanno riscosso il bonus poiché la linea non ha rispettato gli standard minimi di affidabilità. Si tratta di una forma di rimborso riconosciuta agli abbonati quando Trenord non rispetta lo standard minimo di affidabilità (previsto dal contratto di servizio), definito da un “valore soglia”, ottenuto sommando i minuti di ritardo superiori a cinque a quelli delle corse soppresse. Il dato ottenuto è poi rapportato alla durata complessiva di tutte le corse della direttrice. Quando viene superato, arriva lo sconto.

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