Trenord: «I ritardi sono in calo»
I pendolari: «Ma quando mai»

Botta e risposta tra azienda e viaggiatori sui dati del servizio - Per l’azienda la puntualità sarebbe del 67%. La replica: non nelle ore di punta

«Nei primi giorni dall’introduzione dell’orario invernale (entrato in vigore il 9 dicembre, ndr) abbiamo colto segnali incoraggianti, rilevando come il numero delle soppressioni per responsabilità di Trenord si sia ridotto. Prima dell’entrata in vigore del nuovo orario, era soppresso il 5,1% delle corse; dopo il 9 dicembre la percentuale di soppressioni giornaliere è stata inferiore al 2%». E ancora. «Sulla linea S11 (quella che collega Chiasso e Como San Giovanni con Milano Porta Garibaldi e Rho, ndr) il servizio è rimasto invariato nei feriali, con un treno ogni 30 minuti per un totale di 75 corse al giorno; la domenica e nei festivi circola un treno ogni 60 minuti (fino al 6 gennaio, in concomitanza con la Città dei Balocchi, in determinate fasce orarie è garantita una frequenza ogni 30 minuti, ndr)».

«Oggi la puntualità è del 64%: un risultato certamente ancora da migliorare, che registra però una crescita di 5 punti percentuali sia rispetto al mese di novembre, sia rispetto allo stesso periodo del 2017. Nella prima settimana dopo il 9 dicembre, sulla linea sono state soppresse totalmente 3 corse su 502 treni circolati, ovvero lo 0,5%. Altre 15 corse hanno subito limitazione di percorso». Ai «segnali incoraggianti» che intravede Trenord in questa lunga e articolata dichiarazione a commento dell’impatto dlel’orario invernale, i pendolari oppongono i ritardi continui e i dodici mesi consecutivi di riconoscimento del bonus.

Anche nel mese di ottobre, infatti, l’azienda, dicono, non ha rispettato lo standard di affidabilità previsto dal contratto di servizio, portando così ad un anno esatto, da novembre 2017, l’applicazione dello sconto del 30% sull’abbonamento mensile. Il bonus relativo ad ottobre sarà applicato in occasione dell’acquisto del documento di viaggio di gennaio.

«Francamente, i pendolari questi segnali di miglioramento non li hanno percepiti - osserva Ettore Maroni, rappresentante dei viaggiatori che gravitano sulla stazione di Como San Giovanni - Anzi, come sempre, a seguito del cambio di orario registriamo ritardi giornalieri sui treni Tilo. Quando va bene sono dieci minuti, mercoledì sono stati quaranta. Se miglioramenti ci sono, non sono certo sui treni che viaggiano negli orari di punta».

«Abbiamo denunciato in diverse occasioni la gravità dei problemi e indicato anche le cause che, nonostante ripetute smentite, sono poi almeno parzialmente venute a galla - aggiunge Marco Longoni di Assoutenti Lombardia -. Sicuramente non ci arrendiamo e continueremo la nostra battaglia».

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