Tribunale senza aria condizionata per un guasto. Forse sarà aggiustato entro autunno

Burocrazia Problema all’impianto. Aule e uffici torridi ma per riparare il problema deve intervenire Roma

Da quando il palazzo di giustizia di Como non è più di competenza del Comune - peraltro con grande soddisfazione per gli uffici di Palazzo Cernezzi - in quel di Largo Spallino l’unica soluzione ai guasti e a eventuali problemi è sperare che non vi siano guasti o problemi. Perché l’alternativa è: tempi di intervento biblici e procedure al limite dell’emicrania.

Succede che nei giorni scorsi si è rotto l’impianto di condizionamento dell’aria, che garantisce temperature accettabili non solo negli uffici ma anche nelle aule. Un tempo sarebbe bastato contattare l’amministrazione comunale che, in tempo mediamente accettabili, interveniva per porre rimedio al problema. Ora il referente unico per i guai del Tribunale è il ministero di Grazia e Giustizia a Roma. E la procedura per chiedere uno stanziamento di spese straordinarie in caso di guasti è macchinosa anziché no.

Dunque, per prima cosa si deve riunire la commissione interna. E i tempi di riunione non sono necessariamente celeri, tanto che solo nella prima metà di luglio dovrebbe avvenire la riunione. Quindi la commissione deve prendere atto del guasto, valutare il possibile costo e formalizzare una richiesta di stanziamento extra per far fronte alla spesa al ministero. Che, appunto, è un ministero romano con ben altre priorità che il funzionamento dell’aria condizionata di un palazzo di giustizia di provincia. E quindi, peraltro avvicinandosi il periodo delle ferie estive - sempre che non sia già iniziato - è lecito attendersi una risposta in merito al via libera al pagamento extra non prima di fine luglio (o forse agosto, più facile settembre). A questo punto gli utenti e i dipendenti del Tribunale e della Procura sono costretti ad armarsi di pazienza, e ventilatore: sicuramente il guasto sarà aggiustato, ma forse accadrà in autunno.

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