«Troppe multe»
L’autovelox in Ticino
fa litigare i sindaci

I radar sulle strade elvetiche non danneggiano soltanto i lavoratori frontalieri «Logorano i cittadini»

Non sono solo i frontalieri a puntare il dito contro gli autovelox disseminati qua e là per il Canton Ticino, capaci di introitare somme considerevoli, contando - è il caso dei due apparecchi semi-stazionari inaugurati ad inizio anno - anche sull’effetto sorpresa. Negli ultimi giorni, il Comune di Bioggio (nel Distretto di Lugano) ha inviato una missiva ai sindaci dei Municipi confinanti chiedendo «la sospensione dei controlli sistematici e ripetuti, ad esempio con il radar». Nel mirino è finita la polizia intercomunale del Malcantone Est. La causa scatenante è rappresentata dai tanti, troppi controlli, «anche due a settimana». E a sorpresa, accanto al sindaco di Bioggio, Eolo Alberti, si è schierato il vicesindaco di Lugano, Michele Bertini.

«Dietro ai servizi di prossimità, non devono nascondersi normative che logorano i cittadini», le parole di Bertini. A Lugano fanno riferimento circa 13 mila frontalieri. Lo scorso gennaio, il nuovo radar semi-stazionario piazzato a Gandria, la “porta d’ingresso” della cittadina ticinese venendo da Oria Valsolda, aveva fatto il classico “pieno” di flash, con annessa contravvenzione. In quel caso, però, era la polizia cantonale la titolare dell’iniziativa. Ma certo tra strade cantonali e comunali, ormai anche ai frontalieri non resta che viaggiare a passo d’uomo.

La levata di scudi del sindaco di Bioggio ha però trovato anche diverse voci contrarie, a cominciare dal Comune di Agno, che sull’argomento ha tagliato corto: «Noi non avremmo mai preso un’iniziativa del genere». Il dibattito è più che mai aperto. Lo stop ai radar, come facilmente immaginabile, è entrato di diritto tra gli argomenti forti dell’ultima settimana di campagna elettorale in vinta delle elezioni cantonali di domenica prossima.

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