Troppi accessi al Pronto soccorso
Il Valduce ha bloccato i ricoveri

All’ospedale di via Dante tutto congelato per il boom per influenza e malati cronici - Il primario Guidotti ammette: «I reparti sono saturi, non abbiamo altre alternative»

Como

È dall’inizio dell’anno che il Valduce non riesce più a programmare i ricoveri perché i tanti malati che arrivano al pronto soccorso hanno la precedenza.

Il ricovero ordinario, proposto dal medico o dallo specialista, viene infatti fissato dopo visite ed esami, a fronte di malattie, operazioni e cure da affrontare. Il ricovero in via d’urgenza avviene invece quasi sempre attraverso il pronto soccorso e il reparto di emergenza dell’ospedale Valduce è sovraffollato in maniera praticamente costante dai primi giorni di gennaio.

Dopo le feste con il calo delle temperature è aumentato il numero di polmoniti e bronchiti, le condizioni di molti pazienti fragili si sono aggravate e queste persone hanno bussato alle porte del pronto soccorso. Negli ultimi giorni l’influenza ha poi fatto aumentare il numero degli accessi che, come detto, hanno la precedenza sulla programmazione ospedaliera. Soprattutto anziani e malati cronici hanno così riempito progressivamente tutti i reparti, compresa la Cardiologia, più in generale tutta l’area internistica. «È vero, abbiamo da parecchie settimane bloccato i ricoveri di elezione – spiega Mario Guidotti, primario della Neurologia e della medicina interna dell’ospedale di via Dante –. Non chiamiamo pazienti con malattie anche importanti, con sospetti da approfondire e non riusciamo a fissare il loro ricovero perché l’ospedale è saturo di casi di polmoniti e complicazioni da influenza. Sono suddivisi in quasi tutti i reparti. Sono persone che si sono rivolte al pronto soccorso e a loro è dovuta la precedenza per il ricovero. Si tratta quasi sempre di grandi anziani, cittadini con un’età parecchio elevata. Il rispetto e la cura sono sempre dovuti a tutti i malati. Però dare la precedenza al Pronto soccorso crea delle diversità non sempre ragionevoli».

È un tema che certo va affrontato con delicatezza. L’ospedale però così finisce per esempio per non trattare casi di sclerosi o Parkinson su soggetti anche giovani. Il blocco dell’elezione e la precedenza al Pronto soccorso comportano scelte importanti. Occorre anche pensare che le autorità sanitarie molte volte hanno ripetuto che per l’influenza, come per la polmonite, salvo complicanze e vere emergenze il primo interlocutore è il medico di medicina generale. Secondo gli esperti non conviene andare a fare la fila al Pronto soccorso. Parliamo di un servizio rapido, sempre aperto, che fa fronte alla domanda crescente di persone sole e magari impaurite.

In questi giorni di picco influenzale al Valduce sono aumentati anche i pazienti oncologici, con malattie ormai croniche e stabilizzate, ma con condizioni rese precarie dalla febbre. Il Sant’Anna al Pronto soccorso ha registrato mercoledì una giornata particolarmente impegnativa, causa influenza e complicanze, ieri invece era meno affollato.

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