«Troviamo spazi per accogliere i migranti»

Lettera aperta Da don Giusto e Caritas diocesana l’invito a «darsi da fare per integrare i nuovi arrivati» - «Le parrocchie possono mettere a disposizione spazi o organizzare momenti di incontro, sport e preghiera»

«È cosa nota che, con una certa imponenza, gli sbarchi dei migranti in Italia sono aumentati in questo anno».

Si apre così la lettera aperta - sottoscritta da don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio, oltre che da Rossano Breda, direttore della Caritas diocesana - che Pastorale Migrantes e Caritas diocesana hanno diffuso alla vigilia della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che nella Chiesa si è celebrata ieri. Un testo nato da un confronto che i due organismi pastorali hanno condotto sulla situazione attuale di migrazioni e accoglienza per invitare le comunità cristiane, come pure la società civile a fare «uno sforzo in più per l’accoglienza e l’integrazione delle persone richiedenti asilo e migranti, in linea con le indicazioni del Sinodo diocesano».

Migrantes e Caritas ricordano che da gennaio ad agosto di quest’anno sono avvenuti 100mila sbarchi sulle coste italiane, a fronte dei 42mila dell’intero 2022. «I numeri non sono allarmanti se considerati in una prospettiva globale», si legge nella lettera che ricorda che, secondo dati Onu, «solo il 25% dei migranti arriva in occidente, mentre il restante rimane nel Sud del Mondo». «Ma per noi - prosegue lo scritto richiamando inviti di papa Francesco - ogni persona che migra ovunque nel mondo è da accogliere, proteggere, promuovere e integrare». Alle città, ai paesi, alle parrocchie, alle comunità pastorali e ai vicariati, Migrantes e Caritas rivolgono una «proposta vecchia e nuova», «quella di darsi da fare per accogliere i nuovi arrivati». E sul come fare la risposta è individuata in quattro verbi: conoscere, condividere, promuovere, progettare. «In primo luogo, sapere se, ed eventualmente in quale luogo del nostro territorio, sono in atto delle accoglienze», prosegue la lettera, invitando a individuare i Centri di accoglienza straordinari (Cas) e da chi sono gestiti. A questo proposito Migrantes e Caritas sono pronti a collaborare per fornire indicazioni e informazioni. «In secondo luogo, sarebbe bello con le persone accolte organizzare momenti di incontro, di sport, di cultura, di preghiera», aggiunge la lettera.

Migrantes e Caritas auspicano poi che da parte delle parrocchie, delle comunità pastorali e vicariati si possano «mettere a disposizione spazi di accoglienza per favorire processi di integrazione e accompagnamento».

La lettera si conclude ricordando l’esempio di tre sacerdoti che hanno speso la loro vita per l’accoglienza in stile evangelico: don Renzo Beretta, ucciso a Ponte Chiasso nel 1999, don Renzo Scapolo, fondatore della Comunità Sprofondo, e don Roberto Malgesini, ucciso tre anni fa a San Rocco . «Ci mostrino i cammini da intraprendere e dal cielo sollecitino le nostre coscienze».

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