Un centro profughi all’ex Sant’Anna
Progetto presentato in Comune

È previsto nel padiglione “G.B. Grassi”. Cassa depositi e prestiti cederebbe l’edificio a un gruppo attivo nel terzo settore

Un centro di accoglienza nell’area del vecchio Sant’Anna. C’è un progetto ed è stato presentato ieri in Comune.

La novità riguarda in particolare un padiglione dell’ex ospedale, il cosiddetto “G.B. Grassi”, già sanatorio e fino al 2010 sede di alcuni reparti di degenza del Sant’Anna. Lo storico immobile, sottoposto a vincoli da parte dei Beni culturali, è di proprietà di Cassa depositi e prestiti, società controllata dal ministero delle Finanze.

Poco più di un anno fa, infatti, era stato venduto dall’azienda ospedaliera Sant’Anna, per quattro milioni e mezzo di euro, a un fondo immobiliare gestito dalla stessa Cassa depositi e prestiti. Ora il gruppo sta portando avanti un’operazione che prevede la cessione dell’edificio a una realtà attiva nel terzo settore, una cooperativa, che utilizzerebbe gli spazi come centro di accoglienza per profughi. Nel progetto è coinvolta anche la prefettura, che si occupa della gestione di migranti e richiedenti asilo sul nostro territorio.

Sui dettagli del piano (a partire dal numero degli ospiti che potrebbero essere accolti) vige il massimo riserbo - comprensibilmente, vista la delicatezza dell’argomento - ma l’operazione è ben avviata. L’immobile, d’altra parte, presenta caratteristiche che ben si prestano a una destinazione come quella ipotizzata: posizione discreta, ben controllabile, spazi ampi e già “pronti” avendo ospitato fino a cinque anni fa camere di degenza. Inoltre, il comparto è raggiungibile da piazza Camerlata (con un ingresso secondario rispetto a quello del vecchio ospedale) ed è a poca distanza dall’autostrada.

Dopo anni di stallo, insomma, nella zona dell’ex Sant’Anna destinata ai privati (quella al di fuori della cittadella sanitaria, per intenderci) qualcosa si muove.

Cassa depositi e prestiti aveva svolto un’indagine in tutta Italia per individuare immobili di proprietà di enti pubblici da acquistare (per legge può farlo in modo diretto, su mandato del ministero delle Finanze). Il “G.B. Grassi”, inserito nell’elenco proposto dalla società regionale Infrastrutture lombarde, era stato ritenuto interessante. E la Regione aveva accettato, nel dicembre 2014, l’offerta di 4,5 milioni di euro, considerando anche il «mercato stagnante», i crescenti costi di manutenzione e controllo, la necessità di spendere circa 200mila euro per smaltire amianto.

Non c’è ancora traccia, invece, del bando per vendere tutto il resto del comparto dell’ex Sant’Anna: l’azienda ospedaliera aveva chiesto e ottenuto una perizia di stima dall’Agenzia del territorio, ma la cifra non è stata resa nota e la gara non è mai partita.

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