Un milione di euro dalla telecamera
Via Milano: «Usateli anche per noi»

Negozianti e residenti chiedono di rendere visibile il divieto di accesso dalle 7 alle 9 Butti: «I soldi delle multe per abbellire la zona». Gerosa: «Un display con gli orari di chiusura»

Via Milano alta, fra problemi e soluzioni. Decoro urbano, chiusura dei negozi, mancanza di parcheggi e segnaletica non chiara per chi arriva dalla Napoleona: questi i problemi al centro del dibattito ieri mattina alla Circoscrizione 6, in un incontro pubblico organizzato da Fratelli d’Italia.

Un esempio? La telecamera posta in cima alla via ha inflitto in questi anni, si stima, multe per un milione di euro ad automobilisti che non hanno rispettato il divieto d’accesso in vigore tra le 7 e le 9. «È una cifra importante- ha detto il consigliere comunale Marco Butti - in passato abbiamo lanciato una provocazione: perché non utilizzare i soldi per abbellire la strada?».

Alcuni numeri, per capire meglio cos’è oggi la zona: «Ventiquattro negozi chiusi - ha spiegato Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti - altrettanti gestiti da stranieri, 32 aperti e con titolari italiani. Non è la nazionalità dei proprietari il problema. Solo 15 anni fa, il 90% degli esercizi era aperto e gestito, per la gran parte, da comaschi. La rivoluzione in atto è rapida, va controllata e gestita in particolare dall’amministrazione. Altrimenti, aspettando il nuovo progetto Ticosa che inciderà in positivo, qui non resterà nulla».

Molte sollecitazioni sono arrivate dal portavoce dei commercianti, Stefano Vicari: «Consiglierei a sindaco e giunta di venire qua a vivere per un mese. Sono convinto: una buona parte delle nostre proposte sarebbero accolte. Come si sono trovati i soldi per riqualificare le piazze, si potevano spendere per un accesso così importante per Como. Via Milano muore, non perché ci sono i commercianti extracomunitari, muore perché non ci sono parcheggi, perché manca un’area di carico e scarico. Abbiamo bisogno di risposte subito: si potrebbe trasformare la corsia preferenziale dei bus in posti blu».

© RIPRODUZIONE RISERVATA