Un pomeriggio di code e caos
I vigili chiudono via Milano

Migliaia di visitatori si sono riversati in convalle. Strada chiusa mezz’ora

Da qualche parte erano finiti: i visitatori che hanno disertato Como e le sue luci nelle domeniche dell’avvento, e che lo scorso anno aveva fatto gridare al boom turistico della città (ma anche alzato il velo sui tanti problemi viabilistici irrisolti), quest’anno sono ricomparsi improvvisamente dopo Natale, e tutti insieme.

Da due giorni, complici le belle giornate di sole e le temperature per nulla rigide, Como è tornata ad essere una delle mete più gettonate del nord Lombardia. Migliaia i turisti che si sono riversati in convalle a partire dal 26. Una invasione replicata ancora il 27. E proporzionalmente, migliaia le auto che hanno invaso le sempre congestionate strade della insufficiente rete comunale.

Bene per chi ha un’attività connessa con il turismo, ma non bene per tutti gli altri. Anzi, molto male. Sono giornate complicate e muoversi è sempre più difficile. Attraversare la città in auto dopo le 16, vuol dire imbattersi in code chilometriche praticamente su tutti gli assi in uscita, per non dire di quelli in entrata. In particolare ieri pomeriggio è risultato bloccato tutto il percorso che dalla statale dei Giovi conduce in città: quindi via Paoli, via Napoleona, al punto che la polizia locale ha deciso di chiudere per mezz’ora circa la via Milano, tra le 16.30 e le 17. Un provvedimento contingibile, adottato per far fronte alla situazione di emergenza di ieri pomeriggio e non riconducibile dunque all’ordinanza che prevede appunto al chiusura di via Milano, ma solo nei giorni festivi e prefestivi.

E bloccato il traffico, che si muoveva a passo d’uomo, anche lungo tutto il girone, più che mai infernale in questi giorni. La polizia locale si aspetta un afflusso oltre il normale anche nei prossimi giorni, almeno fino al 31. Ma le festività proseguiranno fino al 6 gennaio e le previsioni meteo sono favorevoli: c’è tempo per altri ingorghi.

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