«Università fallita, ho perso 16mila euro
E poi dicono che la Svizzera è corretta...»

Protesta la mamma di un ragazzo che ha dato venti esami all’Ipus di Chiasso. «Non ci hanno avvisato, l’ho saputo da un’amica che ha visto la polizia»

Due anni di studio all’università Ipus di Chiasso, più di venti esami conseguiti con ottimi voti, 16mila euro di retta pagati, ma adesso in mano non ha altro che carta straccia.

La protagonista di questa denuncia è una mamma comasca, Stefania Castelli, suo figlio si era iscritto oltrefrontiera per diventare un fisioterapista, almeno fino a settembre, quando la Pretura di Mendrisio ha messo i sigilli all’ateneo.

«L’università tace, non ci hanno ancora detto niente – racconta Castelli – ho scoperto che l’ateneo ha chiuso i battenti grazie alla telefonata di un’altra mamma, era passata per caso dalle segreterie e ha visto polizia e giornalisti.

L’università è fallita. Da tempo avevo il sentore che qualcosa non tornava, eravamo consci che il titolo di studio fosse in realtà riconosciuto tramite un’altra università straniera. Del resto è un sistema che molti atenei utilizzano per aggirare il numero chiuso imposto dall’Italia». Studiando a Chiasso era possibile conquistare un titolo riconosciuto dalla Comunità Europea sulla base di un accordo stretto con l’Alma Mater, un’università slovena.

«Non voglio riavere i soldi indietro, voglio sapere chi è il responsabile di questa vergogna. L’Ipus di sicuro, ma credo anche la Confederazione elvetica, quella Svizzera che si vanta tanto di essere precisa e rispettosa delle leggi, forse però i suoi ministeri non hanno vigilato sul sistema universitario al confine con l’Italia».

All’Ipus gli iscritti erano circa 350, l’istituto offriva percorsi formativi anche in psicologia e scienze della comunicazione.

«Abbiamo fatto ricorso per la revoca del fallimento al giudice di Lugano - dice il direttore generale di Ipus, Vincenzo Amore - Siamo in attesa di una sentenza entro la metà del mese. Garantiamo però a tutti i nostri studenti il passaggio all’Albanian University, se Ipus non erogherà le lezioni - conclude il direttore generale - troveremo un’altra realtà pronta a subentrare».

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