Vaccini, appello dei dirigenti comaschi
«Subito ai prof per garantire sicurezza»

Presidi concordi: «Un piano per accelerare il più possibile le somministrazioni» - Pressing per inserire i docenti non nella “fase 3” della campagna ma in quella precedente

Vaccinare il prima possibile docenti e studenti per riaprire, in sicurezza, gli istituti. Il mondo della scuola chiede di non essere messo in fondo alla lista: anticipare le dosi, infatti, significa riuscire a tornare in presenza. Altrimenti, si rischia di riparlarne il prossimo anno.

«Innanzitutto – spiega il preside del Giovio Nicola D’Antonio – io mi farò vaccinare di sicuro e il prima possibile, così come me credo la pensi una larga parte del personale del nostro liceo, stando almeno ai primi confronti informali avuti. Ciò, infatti, potrebbe metterci nelle condizioni di riprendere con tranquillità la vita scolastica».

Secondo il dirigente dell’istituto di via Pasquale Paoli dovrebbe esserci una corsia preferenziale per gli alunni e i docenti.

«Se vogliamo davvero riportare i ragazzi in aula – aggiunge – serve un piano in grado di vaccinarne un gran numero entro la primavera. Altrimenti, se davvero succederà in estate, rischiamo di continuare con le lezioni a distanza fino a giugno. Per me, la vaccinazione è la prima soluzione del problema e, inoltre, vedrei bene l’obbligo per chiunque sia nella pubblica amministrazione».

Sulla stessa linea di pensiero la preside della Magistri Laura Rebuzzini: «Assolutamente d’accordo – precisa – dare la precedenza agli insegnanti e agli alunni permetterebbe di rientrare in presenza e, in generale, ci consentirebbe d’avere maggiore sicurezza».

Al momento, chi lavora a scuola rientra ufficialmente nella fase tre, quella compresa fra luglio a settembre, con l’eccezione per i soggetti a rischio, previsti nella fase due, da aprile a giugno. Di conseguenza, gli effetti di contenimento del virus ricadrebbero sul prossimo anno, e di fatto, nei prossimi mesi sarebbe impossibile parlare di riapertura continuativa e in sicurezza.

«Io mi vaccinerò di sicuro – continua il preside del Setificio Roberto Peverelli – non ne ho la certezza poiché non abbiamo ancora affrontato l’argomento, ma credo lo faranno anche la maggior parte di chi lavora al Carcano. Sull’anticipare le dosi per docenti e studenti, io penso sia corretto e abbia senso. Ovviamente, rispetto il lavoro di chi ha il compito di decidere». In questi giorni, a fare pressing per cambiare le priorità e anticipare le dosi per la scuola sono le Regioni. Nello specifico, la richiesta è distribuirle nella fase due, subito dopo la prima riservata al personale sanitario, per consentire la ripresa dell’attività didattica in presenza e nella massima sicurezza. Sebbene le materne, le elementari e le medie siano al momento tutte in presenza, Valentina Grohovaz, dirigente dell’istituto comprensivo Como Centro, è favorevole all’ipotesi della corsia preferenziale: «Siamo una delle categorie che non ha mai smesso di lavorare – conclude – e siamo a contatto costante con altre persone. È vero, noi siamo già a scuola, ma proprio per quello lavoreremmo molto più tranquilli. Gli insegnanti entrano in aula insieme con una ventina abbondante di alunni: non hanno mai fatto questioni, lo preciso, ma capisco la preoccupazione di alcuni. Il vaccino solleverebbe gli animi».

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