Vent’anni, buon compleanno Insubria
Ora biblioteca, mensa e nuove facoltà

A Sant’Abbondio la cerimonia per l’anniversario di istituzione dell’università. Si partì con 6mila studenti e sette corsi, oggi diventati 22. «Ampi spazi per crescere ancora»

Ieri mattina al chiostro dell’università dell’Insubria in Sant’Abbondio si è tenuta una cerimonia per festeggiare l’ateneo e spegnere le prime venti candeline. Il decreto con cui l’allora ministro dell’istruzione Luigi Berlinguer sanciva la nascita della prima università “bipolare” è datato 14 luglio 1998.

L’Insubria in quel lontano anno accademico, contava 6.297 studenti, oggi sono più di 11mila, i corsi di laurea erano sette, adesso sono 22 i corsi triennali e 11 quelli magistrali, ci sono otto start-up di successo.

Un tempo gli scienziati di Como erano ospiti dalle aule del Setificio e i giuristi erano sistemati nell’angusta sede di viale Cavallotti, l’ateneo ha poi saputo ridare lustro al chiostro dietro alla basilica, alla “manicalunga”, ha eretto l’anello di via Valleggio e più di recente il rosso cubo dei chimici. «Non siamo più teenagers, siamo entrati nella fase matura - ha detto Alberto Coen Porisini, il rettore uscente dell’Insubria che ha guidato l’ateneo insieme a Giuseppe Colangelo -. Siamo cresciuti, ci siamo consolidati, ci siamo radicati sul territorio, dal prossimo autunno auguro alle nuove autorità accademiche di proseguire questo cammino. A Como in particolare ci sono ampi spazi per diventare ancora più grandi». L’Insubria può colmare il vuoto lasciato dal Politecnico, può portare di nuovo in città informatica e creare un corso per i beni culturali, c’è la volontà per costruire una mensa e una biblioteca. La cerimonia di ieri è stata a tratti emozionante, merito delle docenti Michela Prest e Marina Protasoni che hanno ripercorso la storia, i volti, i sentimenti delle persone che hanno fatto questo ateneo.

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