Vent’anni e il sogno di un futuro migliore
Muore schiacciato dal macchinario

Ennesimo incidente sul lavoro, la vittima è un giovane cingalese, a Como da cinque anni -Viveva a Camerlata con i genitori e due fratelli. La tragedia in uno stabilimento vicino a Parma

Himal Asiri Perera Pavuluheawage aveva appena 22 anni. Era giovanissimo, eppure era già sposato, con la compagna rimasta nella sua nazione di origine, lo Sri Lanka, mentre lui da anni si era trasferito con la famiglia a Camerlata, in via Pino, dove viveva. Abbiamo usato un tempo al passato, perché Himal non c’è più. Ennesima vittima sul lavoro, schiacciato da un macchinario su cui stava operando in una grossa azienda della provincia di Parma, all’interno di uno stabilimento alimentare di Lesignano de’ Bagni.

L’incidente risale addirittura al 16 novembre, in tarda mattinata, quanto erano le 11.30. La dinamica di quanto accaduto è al vaglio della Procura di Parma. Il ventiduenne residente a Camerlata, pendolare per lavoro tra l’Emilia e il Lago di Como, stava operando attorno ad un macchinario (per gli insaccati) di nuova generazione quando avrebbe cercato di intervenire per sistemare una anomalia che si era verificata venendo bloccato e schiacciato. L’esatta ricostruzione di quanto accaduto è tuttavia ancora al vaglio della procura emiliana che in via precauzionale, per le prime fasi di indagine e per compiere gli atti irripetibili, ha già iscritto quattro nominativi sul registro degli indagati. Il magistrato di turno ha fatto effettuare l’autopsia, e in queste ore è stata commissionata anche una perizia cinematica sul macchinario cercando di riprodurre – tramite una apposita simulazione – l’incidente in modo da verificare come si possa essere giunti alla tragedia.

Il corpo di Himal, intanto, solo ieri è partito da Parma per tornare a Como. Fermato a lungo in Emilia sia per permettere l’esame autoptico sia in attesa del nulla osta per le esequie. Funerali che verranno celebrati questo pomeriggio, alle 14.30, nella chiesa di Camerlata, a poco meno di un mese dalla tragedia di Parma.

Himal era in Italia da circa cinque anni. Aveva raggiunto la famiglia che era nel nostro paese da 15 anni, residenti a Camerlata in via Domenico Pino. Era sposato da due anni, ma la moglie era rimasta in Sri Lanka. Paese da dove, appresa la notizia, ha cercato disperatamente di partire per poter arrivare a essere presente al funerale del marito. Ma il visto dall’ambasciata italiana a Colombo non è arrivato in tempo.

Tornando alla tragedia, le indagini sono seguite dalla procura di Parma che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo.

L’operaio ventiduenne sarebbe morto sul colpo, schiacciato dal macchinario su cui stava lavorando. Inutili erano stati i tentativi di rianimazione da parte del 118 che intervenne sul posto. Nello stabilimento di Lesignano de’ Bagni erano arrivati anche i carabinieri e i medici del lavoro della Usl di Parma che avevano effettuato i rilievi confluiti ora nel fascicolo che ha lo scopo di accertare eventuali responsabilità in quanto accaduto. Una nuova tragedia sul lavoro, con vittima un ragazzo di appena 22 anni che in Italia cercava un futuro. Sognava una vita migliore, un impiego stabile, una tranquillità economica per poi chiedere il ricongiungimento con la moglie che lo attendeva dall’altra parte del mondo. Un progetto di vita spezzato nel modo più brutale.

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