Via San Fermo, ultimatum del Comune
«Quarantott’ore per avviare i lavori»

Passa la linea dura nei confronti della proprietà del terreno franato a dicembre - Se non interviene lo farà l’amministrazione che poi provvederà a presentare il conto

Como

Il Comune aveva annunciato provvedimenti nei confronti dei privati proprietari del terreno franato su via Per San Fermo lo scorso 18 dicembre e l’ultimatum è stato formalizzato. Dalla notifica del provvedimento i proprietari Koleilat-Tabbara avranno 48 ore di tempo per avviare i lavori e comunicare all’amministrazione comunale le previsioni dettagliate con modalità e durata del cantiere.

Se, come sembra dalle comunicazioni inviate nei giorni scorsi a Palazzo Cernezzi, la proprietà non farà nulla scatteranno le sanzioni e il Comune avvierà la messa in sicurezza con obiettivo la riapertura a una corsia nel più breve tempo possibile per poi arrivare al ripristino completo della viabilità addebitando poi tutti i costi ai privati compresi i danni subiti.

L’amministrazione comunale si fa forte dell’articolo 31 del codice della strada che prevede espressamente che «i proprietari devono mantenere le ripe dei fondi laterali alle strade, sia a valle che a monte delle medesime, in stato tale da impedire frane o cedimenti del corpo stradale, ivi comprese le opere di sostegno, lo scoscendimento del terreno, l’ingombro delle pertinenze e della sede stradale in modo da prevenire la caduta di massi o di altro materiale sulla strada. Devono altresì realizzare, ove occorrono, le necessarie opere di mantenimento ed evitare di eseguire interventi che possono causare i predetti eventi». Previsti, per chi non si occupa della manutenzione e causa quindi danni, una sanzione amministrativa (fino a 680 euro) e, soprattutto, «il ripristino, a proprie spese, dello stato dei luoghi».

Via Per San Fermo, lo ricordiamo, è chiusa dallo scorso 18 dicembre a causa dello smottamento di un terreno privato. Lo stesso che, in misura molto minore, aveva già presentato problemi negli anni passati. Il 13 gennaio i proprietari della villa che si trova sopra al pendio avevano iniziato la messa in sicurezza di un muretto a rischio crollo (che costituisce un collegamento pedonale interno alla proprietà, tra l’abitazione e la piscina) utilizzando reti protettive e barre in acciaio.

Si era parlato inizialmente di una fase due, con una maxi rete per imbragare l’intero versante, ma ultimato il primo step di interventi, i lavori si erano fermati e non sono mai più ripresi. I proprietari, come ha sottolineato lunedì sera in consiglio comunale l’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Bella, «sostengono che è stato ricostituito lo stato dell’arte e dichiarano di aver dunque adempiuto agli oneri spettanti come da codice della strada». Cosa che, evidentemente, non ritiene l’amministrazione comunale. Nell’ultima settimana tra chiusure parziali dell’autostrada e totali della Valfresca (martedì pomeriggio per un’ora) e di via Cardano (ieri) il traffico in città ha subìto rallentamenti pesanti.n 

© RIPRODUZIONE RISERVATA