Il film sul duce
sparito nel nulla

Fu proiettato trent'anni fa al cinema Astra di Como un documentario che riguardava i fatti dell'aprile 1945. In sala anche il nostro critico cinematografico che oggi, sull'onda dell'inchiesta de "La Provincia" su un misterioso dossier del 1951, ricorda l'episodio.

di Bernardino Marinoni

Accadde una trentina d’anni or sono. L’indimenticato don Giuseppe Fossati, allora responsabile del Centro studi cinematografici, organizzò una proiezione privata al cinema Astra di Como invitandovi una mezza dozzina di persone che avevano condiviso la sua curiosità per una non meglio identificata "pizza" che però, secondo chi ne era (venuto?) in possesso, poteva riguardare i fatti dell’aprile 1945 in alto Lario. L’invito non prometteva immagini sensazionali, ma, appunto, incuriosiva: appuntamento in tarda mattinata, tacita attesa di qualcosa di nuovo. Ma fin dalle prima immagini la pellicola (sarà stata 35 o 16 millimetri?) si rivelò una ricostruzione convenzionale, una goffa messinscena, la drammatizzazione della parte conclusiva di una tragedia, girata forse sui luoghi degli eventi, ma con controfigure dei maggiori protagonisti, Benito Mussolini su tutti. Alla fine - a memoria un mediometraggio, tre quarti d’ora di proiezione - l’impressione generale, tacendo un minimo di delusione, fu che si trattasse di un film girato nell’immediato dopoguerra e destinato ad un pubblico popolare, qualcuno ipotizzò americano, di bocca buona, con l’artificio di oscurare le immagini per renderle verosimili, ma senza affrancare la pellicola dall’impronta del fotoromanzo.    

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