Cultura e Spettacoli
Martedì 19 Gennaio 2010
Un atelier di pensiero
per apprendisti filosofi
Dal 4 febbraio, a Como, alla libreria Punto Einaudi, un programma di incontri rivolti a pensare meglio, in modo più critico e nel segno del dialogo.
Non si tratterà dunque di lezioni di stampo accademico, ma il pubblico stesso avrà una parte attiva nella discussione: «Si tratta di una serie di incontri in cui non sono soltanto io che introduco un tema, ma le persone verranno chiamate ad intervenire con il dialogo, con la lettura ed eventualmente anche con la scrittura», spiega Paola Grassi. Il primo incontro di presentazione, dal titolo «La filosofia o dell’arte di fare scoperte», previsto per giovedì 4 febbraio alle ore 20.45, verrà incentrato sulla figura di Socrate, e avrà lo scopo di verificare l’interesse, da parte del pubblico comasco, nei confronti della pratica filosofica. Seguiranno gli incontri «Cura di sé e franchezza d’animo» (25 febbraio), «Attenzione e vita filosofica» (25 marzo), «Scolpire la propria statua» (29 aprile), «La solitudine creativa» (27 maggio), «Il sentimento di esister» (17 giugno) e «Il pensiero che si racconta» (8 luglio) dove si leggeranno testi di Platone, Epitteto, Marco Aurelio, e di alcune correnti filosofiche come lo stoicismo e l’epicureismo, tutti legati da argomenti vari. Saranno proprio gli autori legati ai vari argomenti a definire il tema della discussione, come spiega Paola Grassi: «Non ci sono esattamente dei temi durante il ciclo di incontri, ma specialmente autori che sono legati ad argomenti vari, per cui alla fine il tema portante verrà appunto scelto dal pubblico, che tuttavia non verrà inteso come pubblico, ma come gruppo di persone che dovrebbero interagire». Scopo degli «Atelier di filosofia pratica» non è dunque quello di spiegare che cosa sono le pratiche filosofiche, ma piuttosto quello di utilizzarne gli strumenti: il dialogo, la lettura comune di testi e la condivisione, vogliono essere i mezzi per imparare a stare insieme nel pensiero sviluppando contemporaneamente la riflessione, la creatività e specialmente la cura, intendendo per cura una viva attenzione per sé e per l’altro. «Non ci si aspetti una conferenza», avverte Paola Grassi, «ma piuttosto un lavoro di coinvolgimento: l’idea è quella di dare via a una comunità di pratica».
Ma. Mo.
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