Cultura e Spettacoli
Martedì 19 Gennaio 2010
Il Sociale, contro la crisi:
"Facciamo mercato di spettacoli"
Il presidente del teatro Barbara Minghetti spiega come resistere ai tagli dei finanziamenti: "Grazie anche all'Aslico, unica simbiosi in Italia tra un ente nazionale e un teatro locale"
La scure ministeriale è caduta su molte realtà culturali del Paese, tra cui enti lirici, fondazioni e teatri di tradizione e il Sociale, cosa fa?
Barbara Minghetti, presidente di Teatro Sociale-Aslico spiega che al Sociale la situazione è unica e non piegata dalla crisi.
"La condizione del Sociale rispetto ai tagli annunciati non è negativa - spiega Minghetti -. In parte, le restrizioni minacciate al Fus sono rientrate rispetto alle previsioni. Si preventivava un taglio massiccio del 20% che poi si è ridotto all’8%. Il Sociale però ha subito tagli più bassi al fondo ministeriale, circa il 4%. La sala comasca ha dunque ricevuto per quest’anno, 640mila euro dal fondo ministeriale.
La nota positiva sta nel fatto che - aggiunge - il Ministero ha premiato il Sociale e alcuni altri teatri lombardi per la capacità progettuale che ci contraddistingue e che deve diventare sempre più lo strumento, il metodo di lavoro per creare nuove produzioni e attrarre finanziamenti".
Insomma, la creatività e la capacità di produrre nuovo spettacolo premia il Sociale. "È un segnale positivo dalle istituzioni - dice il presidente - che premiano non più solo la storicità del finanziamento, ma anche realtà che sanno creare un mercato, inventando produzioni (farò l’esempio di Opera domani, Opera Kids, Opera J) e facendole girare molto. Questo deve essere il percorso da seguire". Ma contributi pubblici e privati non bastano "il Sociale riesce a lavorare a questi regimi grazie alla presenza di Aslico - conclude la Minghetti - per una simbiosi tra un ente nazionale e un teatro locale, unica in Italia".
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