Dopo il grande tennis,
il lago conquista Parigi

La Francia si inchina all'Italia: dopo il successo di Francesca Schiavone al Roland Garros, ecco un'altra importante conferma del glamour made in Italy. Il lago di Como è finito in copertina, sulla rivista patinata "Ulysses", il top dei magazine di viaggio in lingua francese. E' l'occasione, anche per i comaschi, di riscoprire le bellezze di casa. Come? Con alcuni suggerimenti di "Mag", la rivista mensile de "La Provincia", di cui proponiamo alcuni itinerari recenti...

di Carla Di Martino 


«Il lago di Como: distesa blu zaffiro di tutte le passioni». Questo il titolo di un lungo dossier (8 pagine, 6 fotografie di Villa Carlotta, Villa Serbelloni, Bellagio e poi Varenna, sul lato lecchese del Lario) che il celebre mensile di viaggio «Ulysse» dedica in giugno al nostro lago. Una bella foto di Villa Serbelloni - sede dell'omonimo Grand Hotel - troneggia nientemeno che in copertina con la dicitura: «L'Italia Romantica». Romantica é senz'altro Régine Cavallaro, l'autrice dell'articolo, giornalista affermata e traduttrice, appassionata viaggiatrice e specialista dell'Italia alla redazione di «Ulysse» e ottocentesco l'esordio del suo articolo: «Il 2 aprile scorso, la polizia ripescava nelle acque del lago il cadavere di una giovane donna… così bella che gli investigatori hanno in un primo momento pensato a una escort girl…», ipotesi succulenta visto che il cadavere non era lontano dalla villa di Clooney. Ma pochi giorni dopo, il marito confessava il suo crimine passionale: «Ancora una volta - conclude Régine - il lago sarà stato testimone di amori tumultuosi e passionali». E cita Donizetti, che a Blevio con Giuditta Pasta compose «Anna Bolena»; Bellini, che da Moltrasio, mentre si struggeva d'amore per la bella, e sposata, Giuditta Cantù, compose «La Sonnambula» e «Norma»; Liszt, innamorato di Bellagio e della bella contessa d'Agoult (mamma di Cosima, probabilmente concepita sul lago, futura moglie di Wagner). E ancora Stendhal, Plinio, George Sand, De Musset, e naturalmente, Manzoni. Dopo l'excursus letterario, una bella descrizione geografica e una pagina speciale dedicata a Villa Melzi, così immortalata dalla piuma di Stendhal: «Dopo tre rapide ore passate sul bordo del precipizio a Villa Sfondrata, eccoci a Villa Melzi. Mi isolo in una camera al secondo piano» e la celebre frase: «là… la vista più bella che esista al mondo dopo la baia di Napoli». L'articolo si chiude con une entusiastica descrizione di Ossuccio e della Via Crucis della Madonna del Soccorso, che con le sue cappelle stuccate del XVI è iscritta nel patrimonio mondiale dell'Unesco e un invito «a tutti gli innamorati, celebri o meno», a venire a baciarsi «sulle rive del lago». Intanto grazie, «Ulysse» e grazie Régine Cavallaro per questo bell'omaggio che restituisce Como alla sua storia e alla magia imperitura dei suoi paesaggi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo VIAGGIO DI MAG