Cultura e Spettacoli
Domenica 13 Giugno 2010
La carica di "X Factor"
in 6 mila alle selezioni
Enorme affluenza ai provini del talent show, in piazza lunghissime attese per accedere a un'esibizione di poche decine di secondi: i candidati ammazzano l'attesa con una passeggiata fino al Broletto, con la patacca di X Factor incollata al vestito.
Monica, 28 anni. Arriva da Meda e torna a casa un po' delusa. «Io non ho fatto il secondo provino, qualcun altro sì - dice con il sorriso incorniciato dai lunghi capelli rossi - hanno detto che faranno sapere. Ho portato The Way You Look Tonight, uno standard jazz. E un pezzo cantato a Sanremo da Nicky Nicolai, Più Sole». Nell'anticipo di canicola, c'è chi sbafa granita nelle aiuole di piazza Cavour. Elisa, barista, 17 anni. I suoi genitori non sono contenti che sia a Como: «Sono arrivata da Brescia». «Da Bergamo - dice in eco Daniele - per la precisione, mi chiamo Daniele Vavassori, sono il cantante dei Plc». «Ma non puoi dire così, non lo fai di lavoro», reagisce la ragazza al suo fianco. Replica: «Non sono qui a fare le pizze. Alla fine siamo tutti cantanti».
La piazza, dove si aspetta come dal salumiere - «undicimilaequattrocentosettantasette», si sente all'altoparlante - è cintata dalle transenne. Ma si può passare liberamente. Solo un problema: alle 15 di domenica, ultimo giorno, è inutile sperare nel destino. «Mi spiace, non ha preso il modulo da Internet, non prendiamo più nessuno», dicono gentilmente. La compagnia non è negata. Ed è divertente. Ci sono i sosia degli Strokes, le fan di Jim Morrison, i neomelodici. Qualche tipo lariano. Alessandro Fasana, 23 anni, ci ride su. «Sono di Cernobbio, faccio il bagnino e ho portato una chitarra da spiaggia. Mi piacciono i Rolling Stones e Chuck Berry. Ma sono qui solo per passare una giornata diversa». Tra bivacchi improvvisati e ombrellini parasole multicolor, è carrellata di personaggi. Della serie «chi non t'aspetti», ecco Francesco Giovanni Russo, 60 anni, funzionario dell'agenzia dell'entrate. Arriva da Trieste. «Porto Rose Rosse». E il brano in lingua? «'O Sole mio - confida - al telefono ho chiesto se potevo cantare in napoletano, al posto dell'inglese. Mi hanno detto va bene». Al suo fianco, la concittadina Gisella. Si presenta: «Sono campionessa di karaoke. In un bar ho pagato 4 euro un gelato, è una vergogna». Le Joy Angels, due cuginette con le ali sulle spalle sembrano in concorrenza con Lady Gaga. Perché vestite così? «Ma è ovvio, siamo gli angeli della gioia», esclamano in coro. Girano le ali, si mettono in fila e sperano.
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