Cultura e Spettacoli
Giovedì 24 Giugno 2010
"Quanta nostalgia per Como
Ma la carriera ormai è negli Usa"
S'inaugura venerdì 25 giugno alle 21 (ingresso 12 euro), a Tremezzo, la XIX edizione della stagione concertistica "I Venerdì di Villa Carlotta". Il giovane pianista comasco Paolo Vairo (pure direttore artistico unitamente a Walter Krafft), ha l'onore di inaugurare la rassegna
S'inaugura venerdì 25 giugno alle 21 (ingresso 12 euro), a Tremezzo, la XIX edizione della stagione concertistica "I Venerdì di Villa Carlotta". Il giovane pianista comasco Paolo Vairo (pure direttore artistico unitamente a Walter Krafft), ha l'onore di inaugurare la rassegna con un programma interamente dedicato a Schumann: "Phantasiestücke, op. 12" e "Carnaval, op. 9". Il prossimo autunno dovrebbe uscire un suo cd con musiche schumanniane.
Paolo, dal 2001 sei lontano da Como e stai affrontando un periodo importante della tua vita in America…
"Devo dire che questi nove anni sono veramente volati. I primi tempi in cui ero a Philadelphia, sia per lo studio sia per l'integrazione, sono stati molto impegnativi. Quando mi sono trasferito negli Stati Uniti, grazie a una borsa di studio, alla Temple University ho dovuto frequentare corsi, scrivere tesi, studiare e insegnare nella stessa Istituzione. Ora posso dire di avere qualcosa di solido e stabile sia a livello didattico che concertistico. Durante l'anno accademico sono molto impegnato a livello didattico, ma riesco a ritagliarmi anche lo spazio necessario per affrontare l'attività concertistica, che mi dà parecchie soddisfazioni. Una cosa interessante negli Stati Uniti, che è diventata quasi una moda, sono i concerti-lezione che ritengo un'esperienza bellissima perché danno la possibilità di suonare, ma anche di parlare dell'autore e dei pezzi che si suonano. Peccato che tutto questo non sia così sviluppato in Europa e specialmente in Italia".
La tua vita è ormai profondamente radicata negli Stati Uniti. Pensi, presto o tardi, di ritornare a Como?
"Devo dire che la mancanza dell'Italia la sento quotidianamente quando sono negli Stati Uniti, però allo stesso modo devo dire, con sincerità, che quando torno in Patria comincio a sentire la mancanza degli Stati Uniti. Questo per me è stato un anno importante, ho finalmente acquistato casa, quindi mi sembra che, al momento, non ci siano grandissime idee di un ritorno a breve in Italia, se non per concerti, per periodi temporanei. Penso proprio che il mio futuro, a quanto si sta sviluppando in questi momenti, sia negli Stati Uniti".
Quali sono i tuoi hobby?
"Sono legati all'attività sportiva, come correre e andare in mountain-bike. Poi, avendo un padre pittore (Virgilio, ndr), non può mancare un interesse verso le arti visive. Amo molto la fotografia. Ci sono tantissimi termini, come colore, forma, dinamica, struttura, equilibrio e simmetria che sono compatibili sia con la fotografia sia con la musica".
Se non fossi stato musicista, cosa avresti voluto fare nella vita?
"Avendo un occhio particolare per le forme, la creatività e l'equilibrio, penso che mi sarebbe piaciuto diventare architetto".
Alberto Cima
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