
Cultura e Spettacoli
Mercoledì 25 Agosto 2010
Nina Zilli: "I talent? Solo Karaoke
La tv ignora la vera musica"
Sarà la primadonna del M.o.a., la fiera della musica al debutto a settembre a villa Erba di Cernobbio, ma questo è solo l'ultimo dei traguardi di Nina Zilli, la cantante piacentina rivelazione dell'ultima edizione del Festival di Sanremo che si esibirà il 19 settembre a Como
Sta girando l'Italia accolta da un pubblico sempre crescente, un momento magico?
E' incredibile. Stiamo registrando il tutto esaurito ovunque, non mi aspettavo davvero tutto questo interesse. Il pubblico ha risposto in maniera sorprendente, sono ancora allibita, ma molto contenta per quello che sta succedendo.
L'album, "Sempre lontano", ha già superato la soglia del Disco d'Oro..
Un'altra bella soddisfazione, e ormai ci avviamo verso il Disco di Platino.
Lei ha cominciato nel circuito underground, nei festival indipendenti, cosa le è rimasto di quell'esperienza?
Io sono la stessa di sempre. La notorietà ha solo aumentato il numero della gente che viene a sentirmi ma faccio le stesse cose che facevo prima. Certo sentire tutto il pubblico che canta a memoria le tue canzoni è una bella emozione.
Conosce Davide Van De Sfroos, il direttore artistico della rassegna?
Lo conosco come artista, e lo stimo, ma non ci siamo mai incontrati di persona. Sono felice che mi abbia scelto per questa manifestazione.
Sembra che i talent-show non le piacciano molto, è vero?
Diciamo che li ignoro. C'è stato un boom di questo tipo di programmi perché in tv non c'è nient'altro sulla musica. Li considero dei karaoke che non hanno niente di artistico pur presentando delle ottime voci, ma niente di più. Io non li guardo perché non li trovo interessanti.
Qualche trascorso in tv, però lo ha avuto...
Un brevissimo passaggio da Mtv come vj, e un mio spazio da conduttrice all'interno del Roxy Bar di Red Ronnie, ma è stato solo un gioco. In realtà ho sempre voluto fare la cantante.
Una formula efficace per scoprire nuovi talenti potrebbe essere quella di creare eventi come il M.o.a., non trova?
Certo. Le cose più interessanti sono sempre arrivate dall'underground, è un'ottima cosa dare ai giovani artisti la possibilità di esprimersi sul campo, di confrontarsi. In fondo tutto ciò che poi diventa main stream, di massa, è nato dal basso. Un esempio: il punk e le sue acconciature a cresta oggi sono state cannibalizzate dal sistema e sono diventate fashion.
Il suo repertorio si rifà agli anni '50 e '60, e anche il suo look. Cura personalmente la sua immagine?
Questi generi musicali sono di solito fortemente riconoscibili per il look. E' un aspetto frivolo, ma mi diverto rifacendomi alle eroine del passato come Billie Holiday.
Quel sound sembra essere tornato di gran moda, non teme un eccessivo sfruttamento del filone?
Il successo mondiale di Amy Winehouse, ne sono cosciente, ha puntato sicuramente un faro su quegli anni e portato alla sovraesposizione del fenomeno. In realtà non credo che per questo la massa vada a vedersi che cos' è la Motown ( storica etichetta discografica del settore, ndr), oppure il rock steady o chi erano i rockers e i mods, ma non importa. Le mode vanno e vengono, basta non ghettizzare e fare le cose con amore autentico.
Per questo gira in tour accompagnata dai musicisti degli esordi?
Siamo una allegra combriccola che suona insieme, divertendosi, da 15 anni.
Fabio Borghetti
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