
Cultura e Spettacoli
Martedì 28 Settembre 2010
Ma al cinema il sud
ha già battuto il nord
L'uscita del nuovo film di Bisio, "Benvenuti al sud" (guarda il trailer), remake del successo francese "Giù al nord", consacra il Meridione come la nuova frontiera del cinema d'autore.
Il remake italiano di un film francese non è cosa di tutti i giorni. Venerdì arriva nelle sale, preceduto da anteprime che hanno fatto molto ridere il pubblico, «Benvenuti al sud» di Luca Miniero, adattamento del grande successo «Giù al nord – Bienvenue chez les Ch'tis» di Dany Boom. Commedie che giocano sulle differenze interne ai due paesi e sugli stereotipi geografici.
Un precedente è «È già ieri» di Giulio Manfredonia, rifacimento alle Canarie di «Ricomincio da capo» di Harold Ramis: in quel caso era il lecchese Antonio Albanese a riprendere il ruolo che fu di Bill Murray. Stavolta il protagonista è un altro attore che si divide tra cinema, teatro e tv e ha raggiunto il massimo della popolarità come comico, Claudio Bisio. Andando indietro di qualche anno si trova un altro film francese, «Les bronzes» (il primo è del 1978, con due seguiti), come modello per tutta la serie delle «Vacanze di Natale». Di «Benvenuti al sud» i francesi hanno già comprato i diritti per la distribuzione sul loro territorio, mentre una compagnia americana si è aggiudicata quelli per rifare l'originale con attori conosciuti in tutto il mondo. Perché il problema della comicità, quando non si ha a che fare con geni alla Jacques Tati o grandi commedie come quelle di Risi, Monicelli e Comencini, è passare i confini nazionali del senso dell'umorismo e gli scogli linguistici spesso determinanti nel far ridere.
Miniero, che ha lavorato su una sceneggiatura di Massimo Gaudioso, ha ambientato l'azione a Castellabate in Cilento, non lontano da dove Mario Martone ha girato parte del suo «Noi credevamo» sulla meglio gioventù risorgimentale presentato alla Mostra di Venezia. Le regioni meridionali sono state spesso protagoniste sul grande schermo negli ultimi tempi, soprattutto la Puglia con «Oggi sposi», «Cado dalle nubi», «L'uomo nero» e «Mine vaganti». Presto arriveranno la favola miracolistica «I baci mai dati» di Roberta Torre, girata a Catania, e l'ottimo “L'amore buio” di Mario Captano, in una Napoli dove non c'è molto da ridere. La storia raccontata da Miniero (per una volta senza la collaborazione del sodale Paolo Genovese dietro la macchina da presa) è quella di Alberto (un Bisio che dopo «Si può fare» ha ritrovato sintonia con la pellicola dopo anni di sceneggiature scelte male), un dipendente delle Poste brianzolo doc che sogna un impiego a Milano ed è invece costretto a trasferirsi in uno sconosciuto paesino della Campania. Un vero e proprio incubo per lui che parte con la valigia zeppa di pregiudizi, comprese un giubbotto antiproiettile. Un tema purtroppo ancora attuale in Italia, basta guardare alle polemiche politiche degli ultimi giorni. «Il pregiudizio del nord verso il sud – ha dichiarato il regista presentando il film – c'è da decenni. Non nego la violenza, ma in questo film non c'è. Abbiamo preferito parlare di un sud inaspettato e positivo». «È una pellicola che incoraggia a conoscere l'altro. Vorrei che i politici del nord lo vedessero, anche se potrebbero ridere senza capire'» ha aggiunto Bisio. Piano piano, con grande sorpresa del protagonista, tutti i suoi pregiudizi sul sud saranno smentiti dai fatti e dall'incontro con gli abitanti del luogo. In primis Mattia (Alessandro Siani) con il quale si lega presto in una bella amicizia. Il resto del cast è composto dalle sempre brave Valentina Lodovini e Angela Finocchiaro (nel ruolo della moglie di Bisio come già in «Amori, bugie e calcetto») e da Giacomo Rizzo, indimenticabile protagonista de «L'amico di famiglia» di Paolo Sorrentino. «Benvenuti al sud» esce in oltre 500 sale e si candida subito a scalzare «Inception» di Christopher Nolan dalla vetta del box office italiano.
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