Un Vitruvio e altri tesori
alla Biblioteca di Como

Proseguono gli incontri del Salotto Letterario del Carducci, in via Cavallotti 7. Il 19 ottobre alle 18, si parla di «La Biblioteca, memoria del sapere», con la direttrice Chiara Milani.

di Laura d'Incalci

In genere abbiniamo l'interesse per un libro agli argomenti che affronta, raramente presumiamo che un volume abbia un fascino intrinseco. Non immaginiamo cioè che i libri possano alimentare  nuove storie, curiosità, suggestioni. Un viaggio fra i tesori della biblioteca comunale di Como che in tre secoli ha raccolto circa 400.000 volumi a stampa, una metà dei quali antichi e rari, e dove i primi testi a stampa convivono con manoscritti ancora più antichi, ha messo in luce, ad esempio, il «Vitruvio del Cesariano» pregevolissimo esemplare che tratta dell'antica storia dell'architettura, stampato a Como nel 1521. L'autore è Marcus Vitruvius Pollio, conosciuto come Vitruvio, personaggio dedito ad imprese ingegneristiche sotto l'impero di Augusto e famosissimo per il suo «De Architectura» che fece scuola per diversi secoli. «L'architetto Cesare Cesariano ne curò la traduzione italiana più importante, affrontando un'impresa complessa dato il linguaggio tecnico  particolarmente ostico del manoscritto originale» riferisce la direttrice della biblioteca di Como Chiara. «Vi sono diversi motivi di curiosità legati allo splendido volume - ammette - Innanzitutto la vicenda schiude uno spaccato di storia locale dal quale emerge una decisa propensione dei comaschi al mecenatismo di tipo culturale». Non sappiamo con certezza se il volume sia stato o meno stampato a Como, ma di certo furono due personaggi comaschi, Parravicini e De Orchi, a finanziare l'impresa editoriale che, dal lato amministrativo, fu curata dal notaio e umanista Benedetto Giovio, fratello del più famoso Paolo. «Il volume rappresenta un pezzo unico e di assoluto pregio anche perché contiene diverse note manoscritte dello stesso Benedetto Giovio e del suo discendente Giovanni Battista che ereditò il volume successivamente lasciato alla biblioteca comunale» aggiunge la Milani. Fra i gioielli della biblioteca, attira l'attenzione anche la prestigiosa raccolta di Miniature cinesi, acquistata grazie ad una somma donata nel 1838 dal bibliofilo appassionato di botanica Ercole Silva. O ancora, una Bibbia miniata del XIV secolo che, insieme ad un manoscritto sulla Meditazione della  Passione di Nostro Signore in volgare comasco, documenta la meravigliosa coincidenza fra libro e opera d'arte      

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