Sotto accusa in libreria
il "corpo da passerella"

Si presenta a Como, venerdì 22 ottobre, il libro di Alfredo Vanotti, Fabio Gabrielli e Fausta Clerici, da titolo «Il corpo in vetrina. Incontro medico/filosofico sulla volontà di cambiare…». Appuntamento alla libreria Ubik, piazza San Fedele, ore 18. Ingresso libero. In contemporanea, dalle 17.30, il professor Carlo Sini, filosofo dell'Università Statale di Milano, apre il ciclo di incontri "Regole di una morale provvisoria", promosso da "Il Paguro". Conferenza all'Accademia Galli di via Petrarca, 9. L'ingresso richiede una quota di iscrizione.

di Daniela Mambretti

Giornata ad alto tasso di riflessione filosofica, a Como. Il 22 ottobre alle 18, alla libreria Ubik di Como verrà presentato il libro "Il corpo in vetrina" di Alfredo Vanotti, Fabio Gabrielli e Fausta Clerici, edito da Springer; (ingresso libero). Alle 17.30, all'Accademia Galli di via Petrarca 9, il filosofo Carlo Sini, docente di filosofia teoretica alla Statale di Milano, aprirà il corso «Regole di una morale provvisoria», promosso da «Il Paguro» (ingresso a pagamento).
Di particolare interesse, è il libro di Vanotti, Gabrielli e Clerici, per almeno due ragioni: il confronto interdisciplinare tra medicina, pensiero, divulgazione giornalistica e per il tema, che esplora le complesse implicazioni tra corpo e interiorità. Il saggio interpella. Suscita domande: essere persona o personaggio? Essere irripetibili, felicemente consapevoli del proprio valore e della propria indipendenza dal conformismo, o essere supinamente soggetti ai codici standardizzati e all'immagine irrealistica che vuole tutti efficienti, sani, tonici e, soprattutto, magri? Questo uno dei temi proposti dal libro che pone la cura, l'immagine, il benessere e il consumo al centro di un dibattito tra un medico specialista in scienza dell'alimentazione, un filosofo e una giornalista. Il connubio è piuttosto insolito, ma l'incontro di competenze tanto distanti propone nuovi spunti per riflettere su ciò che è davvero importante e essenziale. «Abbiamo tentato di proporre una terapia basata su esperienze diverse. Una osservazione allargata che parte dal corpo e abbraccia il vissuto e l'anima», spiega Alfredo Vanotti, responsabile del Servizio Nutrizione Clinica e Dietetica dell'Asl di Como e coautore del libro. Se è vero che l'obesità e le complicanze che questa patologia comporta sono in aumento, è altrettanto vero che la fissazione verso l'esasperata immagine di sé e il mito della magrezza ossessionano proprio chi in sovrappeso non è: difficile trovare un punto d'incontro tra i due estremi. Basterebbe fare una riflessione culturale, per esempio, sui canoni della bellezza del passato: solo cinquant'anni fa, l'ideale di bellezza era un corpo in salute, forte, armonioso. I valori tradizionali fondati sull'autenticità dell'essere sembrano lasciare il posto alla funzionalità, al mito della felicità a tutti costi e alla perfetta integrità fisica, intesa come forma smagliante, assenza di malattia, magrezza. «Travolta da obiettivi sempre posti al di là dei propri limiti, la persona, anzi il personaggio, naufraga nel tentativo di costruire un'immagine impropria e spersonalizzata» sottolinea Vanotti. Tutti gli sforzi sono tesi all'ottenimento di corpi scolpiti da diete estenuanti, farmaci, integratori e da spossanti sedute di fitness, non certo all'accettazione del proprio essere e alla scoperta dei propri talenti. Seguendo questa tendenza, dilagano le anime perse, uomini e donne continuamente frustrati dalla mancata realizzazione dell'irrealizzabile. Un prezioso aiuto può venire dalla filosofia che invita a riflettere sulla vera qualità del vivere.

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