La provincia di Como
miniera di pietre preziose

Ripercorrere la storia geologica dell'area lariana significa anche ripercorrere la storia della simbiosi armonica tra risorse del territorio e attività culturale, artistica ed economica. Si può riassumere così "La storia geologica della provincia di Como", pubblicato dall'Amministrazione provinciale

La storia naturale della provincia di Como è scritta nelle pietre che costituiscono le montagne, le valli, i laghi e le pianure del suo territorio.
Nella provincia di Como, come nelle altre aree alpine, la natura del territorio e la cultura sono state da sempre indissolubilmente correlate. Soprattutto la pietra è stata strettamente legata all'operosità dell'uomo.
Ripercorrere la storia geologica dell'area lariana in cerca dei materiali utilizzati dall'uomo significa anche ripercorrere la storia della simbiosi armonica tra risorse del territorio e attività culturale, artistica ed economica della regione. Si può riassumere così l'opera scritta dalla professoressa Luigina Vezzoli, "La storia geologica della provincia di Como", voluta dall'assessore provinciale all'Ambiente ed Ecologia, Paolo Mascetti. La Vezzoli, professore associato di Geologia e Vulcanologia dell'Università dell'Insubria e autrice di oltre cento pubblicazioni, gran parte riguardanti la geologia dei vulcani attivi in Italia e delle catene vulcaniche di Messico, Ande, Islanda, Turchia e Caucaso, lavora dal 1998 a Como, dove ha partecipato alla realizzazione del Foglio Como della nuova Carta Geologica d'Italia scala 1:50.000 e ha condotto ricerche limnogeologiche sul lago di Como.
Nelle oltre 140 pagine che formano il libro, corredato di splendide fotografie, la Vezzoli fornisce nella prima parte l'inquadramento geografico e geologico di base per capire cos'è successo negli ultimi trecento milioni di anni, mentre la seconda è dedicata alla descrizione della geologia del territorio lariano e ha come filo conduttore il tempo geologico. Il nostro territorio è stato oggetto di numerose ricerche scientifiche che sono però disperse in pubblicazioni su riviste specializzate accessibili solo agli "addetti ai lavori" e non esisteva finora un testo di riferimento che sintetizzasse le più moderne conoscenze scientifiche sul territorio, cosa che la Vezzoli è riuscita a fare, creando un testo scritto con un linguaggio semplice, dove, tuttavia, i dati e le informazioni fornite sono rigorosamente scientifici e corrispondono a quanto di più aggiornato ci sia a disposizione.
Sono molte le curiosità che emergono fra le pagine del libro. Una su tutte, la pietra di Moltrasio è stato il materiale più comune e più largamente usato a Como e in una vasta area della provincia per costruzioni di tutti i tipi: abitazioni, chiese, strade e ponti, mura e torri di difesa, come Porta Torre.
La facilità di trasporto attraverso il lago ha permesso di valorizzare anche alcuni materiali di pregio, come il marmo di Musso - di cui sono costituite le colonne del Liceo Volta, varie parti del Duomo di Como o l'Arco della Pace di Milano - il gesso di Nobiallo e Limonta, anche se i loro affioramenti sono arealmente limitati e posti in aree di difficile accesso.
Diverse ricerche sono state effettuate dai due Plinii, ma un ampio interesse sulla geologia lariana è stato dimostrato anche da Leonardo da Vinci o Nicola Stenone, che hanno descritto vari elementi morfologici comaschi, e la rilevanza naturalistica del territorio nella regione lariana ha fornito esempi di studio durante la nascita e lo sviluppo della geologia moderna nella prima metà del XIX secolo.
Un territorio particolare, il nostro, che milioni di anni fa poteva somigliare ad un arcipelago caraibico e l'evoluzione geologica ha plasmato, fino a farlo diventare il paesaggio che vediamo oggi, come i picchi montuosi impervi dell'Alto Lario occidentale, modellati nella porzione più antica del territorio, costituita da un basamento di rocce metamorfiche che hanno più di trecentocinquanta milioni di anni, o l'area del Triangolo Lariano, la Val d'Intelvi e il monte Bisbino, costituiti da rocce calcaree che hanno favorito lo sviluppo di un esteso carsismo con grotte, canali sotterranei e sorgenti.
L'ultimo capitolo, "L'oro blu", è dedicato al Lario, il lago alpino più profondo d'Europa (425 metri ad Argegno), dalla caratteristica forma a lambda.
Il libro è in distribuzione gratuita alla Segreteria degli uffici dell'assessorato provinciale all'Ambiente ed Ecologia.
Chi desiderasse ottenere maggiori informazioni sulla pubblicazione può telefonare allo 031/230367 o scrivere una mail a [email protected]

Marco Cambiaghi

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