
Cultura e Spettacoli
Lunedì 10 Gennaio 2011
Nannini: "La creatività?
L'ho capita con Penelope"
«Quando è arrivata mia figlia ho capito cos'è la creatività vera, è questa la cosa più bella che ho fatto, non il disco». È così che la neomamma Gianna Nannini ha presentato a Milano il suo nuovo album, "Io e te", pubblicato su etichetta Sony Music e in vendita da oggi in tutta Europa.
Dodici brani, undici inediti di intensa carica emotiva, oltre alla cover "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno. (L'uscita sarà seguita da un tour che partirà da Milano il 29 aprile per terminare il 4 giugno a Torino).
Signora Nannini, quando è nato questo nuovo lavoro?
Tutto è cominciato a metà novembre 2009, prima della mia gravidanza. L'unica canzone forse dedicata a mia figlia è "Ogni tanto", uscita lo scorso 3 dicembre, con quel verso «Amor che bello darti al mondo… Amor che bello darsi al mondo»; anche nella canzone "Io e te" si potrebbe vedere un riferimento alla mia figliola se si vuole, ma poi ognuno faccia come gli pare.
Che significato ha per lei il titolo?
>È il mio modo di rapportarmi all'Altro, un faccia a faccia, come dire, adesso ci siamo io e te, uno davanti all'altro, non ci sono scuse o mezze verità. In tutto l'album è l'emozione che prende il potere, è un inno all'amore che rivendica l'affermazione della donna e della sua libera scelta.
Perché questa copertina?
Mi si vede con il pancione perché sempre faccio le foto di copertina mentre sto registrando, a volte ho pure le occhiaie, ma mi piaccio, perché sono più naturale.
Come definisce questo nuovo lavoro?
Dall'anima fortemente rock, anche se vi è un'importante presenza dei 33 elementi della London Studio Orchestra diretta da Perry Montague-Mason. L'ho registrato a Londra presso i celebri Abbey Road Studios. Con Wil Malone, con cui collaboro dal 2005, abbiamo portato avanti il progetto di un disegno del suono costruito intorno alla mia voce, utilizzando soprattutto l'orchestra, intesa come strumento rock, in contrasto con la chitarra, intesa come strumento classico. Ne è uscito un lavoro di grande respiro.
I testi sono tutti suoi?
Hanno collaborato con me Pacifico e Isabella Santacroce, scrittrice dal vasto vocabolario, niente a che vedere con il mio molto sintetico.
Come mai la scelta di inserire Volare?
Sin da bambina sono stata colpita al cuore da questo brano che segnò il panorama musicale italiano e internazionale. In futuro vorrei inserire in ogni mio disco una canzone di Modugno perché tutte mi appartengono. Il bello della musica non è tornare indietro, ma cambiare e anche la moglie di Modugno ha apprezzato la mia interpretazione.
È vero che vorrebbe avere un altro figlio?
Mi piacerebbe, magari un maschio, come pensavo che fosse all'inizio, anche se poi, appena saputo che era una bambina, ho fatto i salti di gioia, perché ho pensato che avrei potuto farle fare tutto ciò che faccio io.
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