Cultura e Spettacoli
Mercoledì 30 Marzo 2011
Il diario di Tina Anselmi
e i misteri della loggia P2
Per gentile concessione dell'editore, pubblichiamo la presentazione del volume «La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi» (Chiarelettere, a cura di A. Vinci, 548 pag., 16,60 euro). La versione integrale si legge sul quotidiano: qui potete guardare il video in cui la curatrice del volume, Anna Vinci, parla degli scritti dell'Anselmi.
di Dacia Maraini
Ho conosciuto Tina Anselmi molti anni fa, in un tempo in cui sembrava possibile cambiare sia la famiglia che la società. Pur in settori diversi, con un'ideologia differente, Tina e io, come tante altre donne alla metà degli anni Settanta, eravamo unite da una medesima passione civile e da un legame che andava oltre le differenze: la consapevolezza che tutte insieme si poteva fare qualcosa per migliorare non solo noi, ma l'intero paese. Tina nel 1976 fu la prima donna ministro nella storia italiana, e certo per le donne fu una grande conquista. Negli stessi anni conobbi Anna Vinci, era più precisamente il 1978 (...) Leggendo i foglietti che compongono gli appunti di Tina, tante sono le riflessioni che sento di dover fare, partendo da un'immagine: vedo Tina, una donna, muoversi in mondi prettamente maschili. Non che lei fosse sprovveduta, era una politica capace di lungimiranza, e conosceva le regole e le lotte del Palazzo, i cambiamenti di alleanza improvvisi, i segreti non
mantenuti, i colpi bassi, le amicizie fallaci. Pur tuttavia, quello che visse
negli anni della sua presidenza alla Commissione ha una cifra diversa. Non
bisogna dimenticare che andava scoprendo intrecci e legami trasversali di
ambienti squisitamente maschili: non solo quello politico, ma, ancor di più,
l'ambiente massone, militare e dei servizi segreti, della criminalità
organizzata, del potere finanziario e delle banche e, tra queste, quelle del
Vaticano, in una miscela esplosiva di arroganza e di supponenza, d'impunità, ma anche di paura. Quegli uomini legati tra di loro, erano obbligati a restare insieme. Il gioco del ricatto regnava sovrano e le minacce del dire tutto non risparmiavano nessuno, neanche chi, nel cerchio del potere piduista, era al
centro del controllo, conosceva nomi, debolezze, intrighi, compromissioni:
Licio Gelli. Che cosa resta, a trent'anni da quell'inizio degli anni Ottanta,
delle parole del potere che emergono dai preziosi foglietti di Tina, questo
segreto diario, che ci proietta sul palcoscenico dell'Italia di ieri e che ci
spinge a riflettere sull'Italia di oggi? Una testimonianza di persona onesta
che si trova davanti alle menzogne, ai sotterfugi, alle compromissioni di un
potere segreto e maligno che s'insinua nelle istituzioni e riesce troppo spesso a corrompere quello che c'è ancora di sano nel paese. Le armi per combattere questi orrori stanno in altre mani. A lei non resta che il racconto dei fatti, con il rischio sempre di non essere creduta.
(© «La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi»)
© RIPRODUZIONE RISERVATA