Cultura e Spettacoli
Mercoledì 06 Luglio 2011
A Como la star della tv Usa
"Clooney, vieni al mio show"
Gli italiani conoscono Jill Hennessy per il ruolo di medico nel telefilm "Crossing Jordan"e del procuratore di "Law & Order". Ma sul lago, a Villa Olmo, la potremo ascoltare l'8 luglio in veste di cantante-musicista e performer, a fianco del rocker texano Joe Ely.
È un'attrice dotata di rimarchevole sex appeal, ma anche di una altrettanto notevole grinta, quella necessaria per interpretare personaggi «forti» come l'assistente procuratore Claire Kincaid nel serial Law & Order. I due volti della giustizia o la dottoressa Jordan Cavanaugh di Crossing Jordan. Ma Jill Hennessy, canadese di Edmonton, Alberta, ha cominciato esibendosi come «singer songwriter» prima di guadagnarsi quei ruoli da protagonista che l'hanno resa una beniamina del pubblico americano, prima, e mondiale in rapida successione. La vedremo l'8 luglio, assieme al rocker texano Joe Ely, sul palco di Villa Olmo per il festival «Como città della musica» (concerto alle 21.30, biglietti posto unico a 20 euro più 3 euro di prevendita). La Provincia l'ha raggiunta telefonicamente a poche ore dalla performance: «Io spero di riuscire a farmi capire in italiano anche se potrebbe essere migliore», esordisce.
Signora Hennessey, un ottimo italiano, per la verità: complimenti!
Oh, no, non è buono come vorrei - replica Jill Hennessy -. Mio marito Paolo ha origini italiane, calabresi e lucane, e io ho imparato un po'. Però sono contenta perché così riesco a spiegare al pubblico le mie canzoni.
Domanda necessaria: nasce prima l'attrice o la musicista?
Io ho sempre suonato, mi esibivo in strada a Toronto, se mi sono spostata dal Canada agli Stati Uniti è stato grazie alla musica e anche i primi ruoli come attrice li ho trovati perché sono stata notata mentre mi esibivo sul palco. Amo recitare, ma la mia anima è decisamente nella musica.
Anche Hugh Laurie, il popolare Dr. House, ha appena inciso un disco e nelle note dice che ha commesso un delitto imperdonabile, ha oltrepassato la linea perché per gli americani o fai l'attore o fai il cantante...
Lui è molto simpatico e il suo disco è stato prodotto da un grande come Joe Henry: non si può sbagliare con lui. Però ha ragione, negli Usa chi mi conosce come attrice impiega un po' di tempo ad abituarsi all'idea che io sia anche un'autrice di canzoni.
E la reazione del pubblico italiano?
Ah, qui in Italia siete fantastici. Molto attenti, tutti ascoltano e vogliono capire i testi, le storie. Io parlo della mia infanzia, della mia famiglia, della mia vita, insomma. E in un brano c'è anche un verso interamente in italiano e al pubblico piace molto.
Questo è il primo tour italiano?
Sì, e devo ringraziare Joe Ely, un artista e un uomo straordinario: è stato lui a volere a tutti i costi che aprissi i suoi concerti. Come turista, invece, ero già venuta più di dieci anni fa con mio marito...
Negli anni B.C.: before Clooney.
Ho incontrato George in un paio di occasioni, ma non posso dire di conoscerlo.
Potremmo mettere degli striscioni davanti a casa sua: «Hey George, Jill e Joe suonano stasera, ci sono due biglietti alla cassa per te».
Ah, sarebbe straordinario, fatelo davvero, così potrò raccontare alle mie amiche che George Clooney è venuto appositamente a un mio concerto!
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