"Ecco perché con i neutrini
crolla il mito di Superman"

Anche a Bergamoscienza tiene banco la scoperta rivoluzionaria che prova l'esistenza di una massa nelle particelle e fa sì che il personaggio dei fumetti non sia "più veloce della luce". Umberto Dosselli, vice presidente dell'Istituto di Fisica Nucleare spiega le grandi sfide che attendono gli scienziati italiani, a partire da quella di SuperB, un nuovo acceleratore, punta di diamante di 14 opere consimili, già finanziato dal Ministero. Vai al link del festival, per seguire i video degli eventi e scarica il pdf con tutti gli appuntamenti.

di Marco Cambiaghi *

La storia dell'Universo sarà uno degli argomenti di maggior interesse a Bergamoscienza (dal 1° al 16 ottobre), grazie all'intervento di Umberto Dosselli - vice presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - che parlerà di SuperB, il nuovo acceleratore di particelle per cui il Ministero dell'Università e della Ricerca ha già approvato il progetto, il primo di 14 progetti bandiera del piano di ricerca nazionale del Miur. Il SuperB sarà costruito nel campus dell'Università di Roma Tor Vergata, su un'area di circa 30 ettari. Dosselli dal 1982 è ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, i suoi studi hanno sempre riguardato il campo della sperimentazione in Fisica della Particelle Elementari. Ha partecipato ad esperimenti al Cern di Ginevra e a Desy ad Amburgo. Anticipa a "La Provincia" i temi della conferenza che terrà il 2 ottobre alle ore 15.
Riguardo alla recente scoperta sulla massa dei neutrini, messa a punto dal Cern, lanciando le particelle verso il laboratorio del Gran Sasso, commenta: "siamo vissuti in un'epoca in cui più veloce della luce andava solo Superman".


Dottor Dosselli, cosa contraddistingue SuperB dagli altri acceleratori di particelle?


Far capire perché un acceleratore di particelle è importante non è una cosa banale: innanzi tutto questo è un progetto nato da idee italiane e la macchina progettata ha una potenza e un'efficienza molto maggiore rispetto a tutte le altre esistenti, permettendoci di fare nuove misure.

Di cosa si tratta?


Il progetto SuperB riguarda lo studio di fenomeni naturali molto rari, complementari a quelli dell'Lhc di Ginevra, al Cern. Ad esempio, studi di decadimento del mesone B, importantissimo nella comprensione di materia e antimateria e delle interazioni fra particelle elementari. Uno degli scopi fondamentali è quello di ricostruire la storia dell'Universo ricercando gli eventi più rari grazie all'uso di tecniche di estrema precisione.



(Leggi tutta l'intervista sull'edizione de La Provincia di Como in edicola il 1° ottobre)

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