Nel "Cappello" del Sociale
la musica di Nino Rota

Il 20 ottobre va in scena la seconda opera della stagione lirica del Teatro Sociale di Como: "Il cappello di paglia di Firenze". La replica sabato. Entrambi gli spettacoli avranno inizio alle 20.30. Leggi su La Provincia di Como in edicola il 20 ottobre interviste, curiosità e notizie discografiche su questo raro melodramma.

di Maria Terraneo Fonticoli

Per celebrare il centenario della nascita di Nino Rota (1911/ 1979) molte sono le iniziative per ricordarlo, tra cui la più importante è la rappresentazione dell'opera sua più famosa: "Il cappello di paglia di Firenze" che andrà in scena al Teatro Sociale oggi e sabato alle 20,30.
Compositore milanese dalla straordinaria facilità inventiva, Rota, divenne celebre per le colonne sonore di molti capolavori di Fellini, oltre che di musica di vario genere assai pregevole. Il suo linguaggio ironico ed eclettico si rifà al passato storico italiano. Fu insegnante e poi direttore del Conservatorio di Bari. "Il cappello di paglia di Firenze" farsa musicale in quattro atti (libretto di Rota e Rinaldi, tratto da una commedia di Labiche e Michel) vide la prima al Teatro Massimo di Palermo il 25 aprile 1955 con grande successo. La trama.

Atto primo. Parigi, 1850. Giorno di nozze per Fadinard: giungono regali, tra cui una cappelliera da parte di zio Vézinet. Irrompono Anaide ed Emilio reclamando la restituzione del cappello di paglia di Firenze divorato dal cavallo di Fadinard, poiché la prima non può tornare a casa senza copricapoa causa di un marito assai geloso. Giunge il suocero Nonancourt con la promessa sposa, perciò Fadinard nasconde Anaide ed Emilio, invitando gli altri a intrattenere gli ospiti. Emilio minaccia un duello se  non si troverà il cappello.

Intermezzo. Fadinard corre da una modista che lo informa di aver venduto un cappello identico alla baronessa di Champigny.

Atto secondo. La baronessa organizza  un ricevimento in onore del violinista Minardi e, quando giunge Fadinard, lo scambia per l'artista. Il giovane, imbarazzato, chiede il cappello alla baronessa che gli mostra un cappello nero. Fadinard è sconcertato anche dal fatto che il suocero é entrato nel salone credendo di trovarsi al ristorante prenotato per le nozze. Fadinard insiste per il cappello di paglia che la baronessa confessa avere regalato alla figlioccia, signora Beaupertuis. La confusione è al culmine quando si presenta  il vero violinista e Fadinard fugge.

Atto terzo. Il signor Beaupertuis  sospetta di essere tradito dalla moglie e Fadinard gli chiede di vedere la signora, mentre si presentano suocero e zio con tutto il corteo nuziale pensando di trovarsi  nella nuova casa degli sposi. Nel frattempo Fadinard cerca in tutto l'appartamento per trovare il famosao cappello, sicchè gli equivoci si moltiplicano. Nella confusione generale Fadinard riesce a mettere in salvo Anaide dalla vendetta di Beaupertuis.

Intermezzo. Il corteo degli invitati, di notte, va verso casa di Fadinard.

Atto quarto. Giunti sotto casa dello sposo, il cameriere Felice impedisce loro di salire. Nonancourt ordina di portar via tutti i regali: lui stesso s'impossessa della cappelliera. Zio Vézinet si preoccupa che non venga danneggiato il suo dono: un raro cappello di paglia di Firenze. Fadinard è felice, ma Nonancourt gli sottrae il cappello.
Giungono soldati che, credendoli tutti ladri, li portano in prigione. Anaide ed Emilio aprono la cappelliera e la trovano vuota! Emilio  va in guardina e recupera il cappello. Giunge  Beaupertuis furente sicché Fadinard fa travestire Anaide ed Emilio.
Il cappello, lanciato a caso, s'impiglia su un lampione, ma, per i ricuperarlo, cade il lampione stesso. Accorrono guardie e vicini mentre Anaide indossa il cappello e affronta, indignata, il marito che le chiede perdono. Tutti sono felici per il lieto fine. Gli sposi possono finalmente ritirarsi nel loro nido d'amore.

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