Fiorello a Sarkozy
"Calmo, la crisi l'è bela"

«E la crisi e la crisi, la crisi l'è bela / Tutti in braghe di tela, / ma con i bund tedeschi / se no stiamo freschi. La pensione è lontana/ tornerà pure l'Ici, / siamo tutti felici...». Riadatta un classico di Cochi e Renato («E la vita l'è bela», 1974) Fiorello, rilanciando la sfida di far ridere, nonostante la crisi, nella terza puntata del suo «Il più grande spettacolo dopo il week end», in onda il 28 novembre su Raiuno.
Piume di struzzo, paillettes, can can. L'inizio dello show veste il più classico stile dei varietà Rai degli anni Sessanta e Settanta: è dichiaratamente un tentativo di sviare, almeno per una sera, dai terremoti della finanza europea. Con chi prendersela, allora, se non con Nicolas Sarkozy? «Smettila di dirci: "Fate quello che dovete fare, sbrigatevi". Noi siamo italiani, facciamo le cose con calma. Sarkozy, "sciallati", ti devi "sciallare", stare calmo. Basta a fare coppia fissa con la signora Fletcher (la Merkel, ndr)». Qualche consiglio per Monti, però Fiorello l'ha in serbo. «Il ponte sullo stretto? Troppi soldi... Avviciniamo i calabresi con le corde». Lo spettacolo decolla - anche visivamente - con la parodia di Edward Cullen, il vampiro romantico della saga di "Twilight", dotato di straordinaria velocità. Fiorello, grazie ad una regia ad effetti speciali, saltellando da un punto all'altro dello studio, "addenta" Piero Fassino, il sindaco di Torino («un aperitivo»), per poi rientrare nelle vesti del conduttore. Ritmo ancora più veloce delle prime due puntate (10 e 12 milioni di spettatori), tra una domanda a Putin («che dobbiamo farne del lettone?», quello delle famose notti di Berlusconi) e un quadretto familiare (le battute con la moglie, il duetto con il fratello), Fiorello ha giocato le carte dell'intrattenimento d'alto cabotaggio. Elisa e Tony Bennett gli ospiti di lusso della serata.