La morte di Mussolini
nel documento Lampredi

Numerosi documenti tra cui il rapporto di "Guido" nella terza edizione del libro di Giusto Perretta

COMO - Per quanto importa e ha un valore autentico per la storia, ciò che accadde a Dongo nel pomeriggio del 28 aprile 1945 si conosce ormai con sufficiente certezza, nonostante all'iniziale versione di comodo si siano succedute nel corso dei decenni migliaia di inchieste giornalistiche, di indagini storiche, di testimonianze inedite e di improbabili rivelazioni.
E tuttavia, la morte di Mussolini e della Petacci continua ad essere oggetto di una instancabile curiosità e spunto per più o meno ardite ricostruzioni, dietro alle quali spesso (anche se non sempre) non è difficile scorgere la molla, ideologica o commerciale, che le spinge.
Non è perciò pleonastica, come potrebbe sembrare, l'iniziativa di ripubblicare in terza edizione un libro che, per i cultori della materia, rappresenta - quali che siano le proprie opinioni su questa tragica vicenda - un punto di riferimento del quale è difficile fare a meno.
Si tratta di "Dongo, 28 aprile 1945. La verità nel racconto di Michele Moretti" (Lariologo, 230 pag., 18 euro), opera di un intellettuale schierato, ma di grande rigore e profonda onestà intellettuale come il compianto fondatore dell'Istituto Comasco per la Storia del Movimento di Liberazione, Giusto Perretta, scomparso nel 2008. Rispetto alle due edizioni precedenti - la prima del 1990 - la novità più rilevante non sta nel testo, ma nell'aggiunta di una ricca sezione di documenti, e, all'interno di questa, del rapporto redatto nel 1972 da Aldo Lampredi, "Guido", e consegnato ad Armando Cossutta, reso disponibile dall'Istituto Antonio Gramsci, dove sono conservate le carte provenienti dagli archivi del Pci. Guarda qui un video della fine di Mussolini e Claretta Petacci e leggi un ampio articolo su La Provincia del 4 dicembre.

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