Clooney, che perfidia
Mai stato così bravo

Clooney brilla, come attore e regista, nelle "Idi di marzo". Guarda il trailer del film con il divo di casa sul lago di Como.

di Bernardino Marinoni

Al quarto film, George Clooney regista si colloca tra i classici del cinema americano. La potente affermazione individualistica di "Le idi di marzo" incide e scolpisce il tragico teatro della politica dalla parte che dovrebbe essere giusta. Elezioni primarie democratiche in uno Stato decisivo, un governatore che appare - probo, integerrimo, pronto al confronto ma irriducibile sui principi - in primo piano, ma che brilla della luce riflessa della sua squadra.
Il vero teatro della politica, infatti, compie il cinico tragitto verso la candidatura presidenziale in un dietro le quinte dove scattano tutte le trappole del potere: ricatto e compromesso ne sono micidiali strumenti. Convinto, idealista, il personaggio di Ryan Gosling, portavoce di quello di Clooney, compie un imprevisto apprendistato politico ricevendo e inferendo colpi senza più regole in una competizione dove il fine giustifica il mezzo, incurante delle tragedie. Che ne sia vittima predestinata una giovane stagista - Eva Rachel Wood - non è soltanto l'evocazione di uno spettro clintoniano, ma l'offerta sacrificale ai machiavellismi e alla spregiudicatezza per cui così come si ribaltano gli equilibri del retrobottega della politica si riassestano - in peggio. È l'astuzia a dominare la scena: una gelida gara tra eminenze grigie che non badano ai caduti. Paul Giamatti e Philip Seymour Hoffman sono i giustapposti strateghi che diventano incubatrice del burattinaio Ryan Gosling in una triangolazione drammaticamente sofisticata, risultato di una sceneggiatura semplicemente esatta e di un'interpretazione da intimo continuo applauso. L'attore Clooney amministra la sua parte senza la minima prevaricazione: un direttore d'attori il cui risultato è indefettibile e giunge alla perfezione nel fuoco nero con cui brucia dall'espressione del protagonista ogni traccia di sensibilità. L'alta scuola del cinema di impegno civile e l'avvincente lezione del thriller politico: la combinazione di un classico film americano.

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