Il "fan club" comasco
che incoronò Claudio Villa

Nel 1954 nacque a Lurate Caccivio un'associazione di "ammiratori" del celebre cantante morto 25 anni fa: fu il primo di 2500 fan club e segnò la storia della musica leggera italiana. Guarda la fotogallery.

di Elena D'Ambrosio *

Il 7 febbraio 1987, venticinque anni fa, proprio in concomitanza con lo svolgimento del Festival di Sanremo, moriva Claudio Villa, indimenticato grande interprete della musica leggera italiana. L'annuncio della sua morte, come molti ricorderanno, lo diede in diretta Pippo Baudo dal palco del teatro sanremese. La notizia colpì sicuramente un po' tutti, ma l'impressione e il dispiacere furono grandi soprattutto nel paese di Lurate Caccivio, che è stato per tanti anni il "cuore pulsante" dei sostenitori del cantante.
Sì, perchè proprio qui è nato nel 1954, il primo e più famoso fan club a lui intitolato, antesignano  dei 2500 club che dopo la metà degli anni Cinquanta sorsero in Italia, da Nord a Sud, sulla scia dell'esempio comasco e sotto la spinta dello stesso Villa, tra i primi cantanti ad organizzare club di fan. Promotore dell'iniziativa e presidente del sodalizio è stato Angelo Turconi, che all'epoca aveva solo 18 anni. Per lui, dilettante nel canto, Villa rappresentava il modello da imitare. Questo club denominato "Club Ammiratori di Claudio Villa" (C.A.C.V) e successivamente "1° Club Azzurro", è stato attivo fino ai primi anni Settanta, ma il signor Turconi, oggi distinto pensionato, continua a mantenerne vivo il ricordo, come del resto inalterata è rimasta la sua passione per il grande cantante, che aveva stretto un rapporto privilegiato con il club cacciviese e personale con lo stesso Turconi.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare il signor Turconi e il signor Giuseppe Piatti, che è diventato il "custode" ufficiale del piccolo e prezioso archivio del sodalizio. Sono soprattutto album di fotografie che colgono i momenti più importanti dell'attività del club e testimoniano le frequenti visite dell'artista a Lurate Caccivio; ma c'è anche tutta la corrispondenza con il cav. Pietro Ferri, impresario di Claudio Villa e fondamentale suo tramite, lettere manoscritte dello stesso Villa, la corrispondenza con altri fan club del cantante, ritagli di giornali dell'epoca che si erano occupati più volte del club comasco.
Il club raccoglieva un buon numero di persone accomunate dalla passione per il "bel canto" del Claudio nazionale, unite nel sostenere e spesso difendere il loro beniamino che, come è noto, si prestava spesso alle polemiche. Infatti lo scopo non era solo quello di esaltare le indubbie qualità canore del cantante, ma salvaguardare il genere musicale melodico "all'italiana" - che Villa ben rappresentava -  dall'assalto delle nuove proposte musicali (pensiamo ai cosiddetti "urlatori"), che iniziavano a prendere piede. L'atto, per così dire, costitutivo del gruppo è una lettera dattiloscritta, inviata al cantante il 5 giugno 1954, con la quale Turconi lo metteva al corrente dell'iniziativa che si stava realizzando a Lurate Caccivio. Vi aveva allegato le prime 25 tessere (con l'elenco dei primi "storici" soci), con la preghiera di firmarle e rispedirle. E così fece, dando inizio ad una collaborazione duratura e proficua. «La sede del club - ci rivela il signor Turconi -  non era altro che la mia stessa abitazione, in via Olgiate (ora via Ariosto) a Caccivio, dove ci riunivamo la domenica pomeriggio». La passione e la dedizione per Claudio Villa erano totali e genuine; un affetto del resto ampiamente  ricambiato dal cantante romano che aveva voluto inaugurare ufficialmente e di persona la sede, creando un vero e proprio scompiglio in paese.
Volle essere presente anche alla cerimonia di benedizione del labaro societario, al santuario di Arenzano, il 1°luglio 1956, desiderando poi conoscere la persona che aveva magnificamente dipinto la sua immagine impressa al centro del drappo di seta bianca, una signorina di Mozzate, Nina Tovagliari, inferma sulla sedia a rotelle.
Quando si trovava a Milano per incidere un nuovo disco o per qualche concerto, faceva spesso una visita a Lurate Caccivio, avvisando all'ultimo momento con una telefonata. Una volta arrivò accompagnato dall'amatissima mamma Ulpia. Il signor Turconi ricorda il primo "raduno" nazionale a Ovada di tutte le rappresentanze dei numerosi fan club sparsi in tutta Italia, in occasione del quale Villa venne incoronato "Re della canzone" (era il novembre del 1956). Turconi ha avuto anche il privilegio di poter assistere ad un Festival di Sanremo, quello targato 1957, vinto proprio da Villa, che sostenne le spese del biglietto e del suo soggiorno. Nonostante il carattere fumantino, portato agli eccessi e un po' presuntuoso, il "reuccio" aveva un cuore d'oro. Nel 1960 procurò ad un bambino del paese, malato di sclerosi multipla, un nuovo farmaco reperibile solo in Unione Sovietica. Con il passare del tempo, insieme agli impegni dell'età adulta, l'attività del club Azzurro rallentò progressivamente, fino a spegnersi del tutto. Non si spezzò il legame tra Turconi e il cantante, anche quando la sua stella non era più al massimo splendore. In una significativa e un po' malinconica lettera che Villa gli inviò nel 1972, il cantante lo addita quale "primo fondatore" dei suoi club, e conclude affermando: «comunque vada vogliatemi sempre bene».
(* Storica)

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Eco di Bergamo CLAUDIO VILLA