
Cultura e Spettacoli
Giovedì 09 Febbraio 2012
Il remale di Millennium
è meglio dell'originale
Nessuno ci credeva, eppure Rooney Mara fa dimenticare la pur eccellente Noomi Rapace. Intensa anche l'interpretazione di Daniel Craig. Guarda il trailer.
C'è qualcosa che non si è visto nell'originaria trasposizione di "Uomini che odiano le donne", un paio d'anni fa, rispetto a questo rifacimento americano: sono i titoli di testa, di un nero liquido e oleoso che inquieta e affascina nello stesso tempo. Basterebbero a ripagare il prezzo del biglietto, quindi, anche agli spettatori di ritorno cui in "Millennium" mancherebbe soltanto la sorpresa della trama. Perché il prodotto d'oltre oceano conserva l'ambientazione scandinava dei libri della saga di Stieg Larsson, ma il paesaggio svedese appare quasi monocromo a tratti, un'incisione grafica all'occhio di David Fincher, che nella carriera di regista ha allineato più di un thriller.
Qui mette in sintonia gli ambienti e i personaggi, prima e più che l'intreccio di un giallo - la convergenza tra un giornalista d'inchiesta e una giovane hacker sociopatica per svelare un caso risalente a quarant'anni prima, scoprendo il marcio di una dinastia industriale svedese - che è raffreddato affinché la violenza della storia risulti spietata come deve essere senza ricorrere a (troppi) eccessi cruenti. Infatti lungo due ore e quaranta minuti di proiezione la tensione non cala e il ritmo impresso dal montaggio accentua l'esatta progressione della trama. Non si discosta, come detto, dal film originario, ma "Millennium" mutua dal clima un'atmosfera di raggelata precisione, effetto di alta professionalità della regia e scelta oculata degli interpreti. Se l'affidamento a Daniel Craig del personaggio del giornalista non prospettava rischi, supplire alla presenza, all'epoca una vera scoperta, di Noomi Rapace come interprete della tatuata Lisbeth Salander, certamente la figura più riuscita della saga, era compito arduo. David Fincher ci è riuscito grazie a Rooney Mara, tanto che l'attrice si è guadagnata anche la nomination all'Oscar mentre la performance della sua hacker reggae gran parte dell'aspetto "documentale" - dalle foto al web - del thriller, senza sovrastarlo.
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