Alta moda Anni Trenta
I figurini di Guida a Como

Dal 13 aprile al 28 giugno, alla Fondazione Antonio Ratti, in via per Cernobbio, i disegni dello stilista attivo tra le due guerra. Saranno anche esposti abiti e tessuti. Leggi i dettagli, con le informazioni e gli orari di visita. La mostra è a ingresso libero.

di Serena Brivio

Prima che la moda diventasse sistema e le sfilate perdessero la loro sacralità andando sul web, il mood delle stagioni era sintetizzato dai disegnatori di moda. In figurini che riproducevano con ricchezza di dettagli il percorso narrativo dei vari couturier.
Ammessi nei più segreti ed esclusivi templi del lusso, questi artisti avevano il potere di decretare il successo o meno di una collezione. Con spirito critico, raffiguravano infatti solo i soggetti degni nella loro mente (e matita) della patina dorata delle riviste. Quelli in grado non solo di segnare un'epoca, ma di soddisfare l'eterna necessità di credere nei sogni.
Il Museo Studio del Tessuto della Fondazione Antonio Ratti animato dal sodalizio di Margherita Rosina e Francina Chiara, che ne sono rispettivamente direttrice e curatrice, invita a riscoprire questa produzione spesso sconosciuta con una mostra, dal 13 aprile al 28 giugno, dedicata a John Guida, figurinista attivo tra le due guerre.
La donazione di una trentina di suoi figurini al MuST da parte del collezionista comasco Alberto Tagliabue ha costituito il punto di partenza per una ricerca affidata ad Enrica Morini. La storica della moda ha ricostruito innanzitutto il curriculum di Giovanni Guida: nasce a Santa Maria Capua Vetere nel 1888; a 25 anni, si trasferisce a Roma, dove partecipa all'Esposizione sulla Moda del Circolo degli Artisti, cominciando a firmarsi con lo pseudonimo John; dopo il primo conflitto mondiale risiede a Parigi per tre anni. Rientrato nella capitale, inizia un'importante collaborazione con i Magazzini Coen, per cui lavora quasi in esclusiva realizzando dei figurini che servono a “promuovere” i tessuti in vendita.
Il percorso espositivo sarà costruito intorno ai figurini. Essi saranno associati a un ricco corollario tessile degli anni Trenta, che lo staff del museo ha selezionato dalle proprie collezioni  e cercato negli archivi storici di ditte comasche. Documenti preziosi della produzione lariana sono non solo le stoffe drappeggiate nelle vetrine che andranno a “vestire” i croquis di Guida ma anche due abiti di Ave Vitali, donati al MuST dalla figlia Roberta Lietti, nota gallerista comasca, in memoria della mamma recentemente scomparsa.
Entrambe le mise vennero infatti realizzate con tessuto delle Imprese Seriche Italiane (Isis), proprietari Roberto Vitali, padre di Ave, e Giuseppe Cugnasca, che tra altre avevano una fabbrica a Mariano Comense. Gli abiti, uno campito senza respiro da fiori, l'altro con geometrie e motivi floreali calligrafici e raffinati potranno essere ammirati in mostra insieme ad altri vestiti proveniente da collezioni private comasche e milanesi.
Inedito ed interessante anche il materiale documentario di supporto al racconto della vicenda artistica di John Guida: per la prima volta verranno esposti al pubblico alcuni esemplari del magazine edito dai Magazzini Coen concessi in prestito dalla Fondazione Musei Civici Venezia - Palazzo Mocenigo Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume. 
Una delle due sale espositive ospiterà infine la proiezione di tre filmati dell'Archivio Luce di Roma, realizzati negli anni Trenta in occasione di sfilate di moda svoltesi nella fastosa cornice di Villa d'Este a Cernobbio. In calendario anche un ciclo di conferenze sulla figura di John Guida e su tematiche relative alla storia del tessuto e della moda nel periodo tra le due guerre.

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Eco di Bergamo JOHN GUIDA