Cultura e Spettacoli
Mercoledì 02 Maggio 2012
COPIA DI La montagna nel cinema
Anche il "primo" Olmi
A Como, dal 3 maggio, un ciclo di tre appuntamenti ad ingresso libero con proiezioni suggestive e di alto valore artistico. Guarda il trailer di "Il tempo si è fermato", film di debutto girato da Ermanno Olmi sull'Adamello.
Settima edizione per la rassegna "La montagna nel cinema", organizzata dal Cai di Como e curata da Alberto Cano: il 3 maggio alle 21 il primo di tre appuntamenti all'Auditorium Don Guanella in via Grossi 18 (ingresso libero).
Tre proiezioni con tematiche differenti. Nella prima occasione "Cinema e alpinismo": in apertura un cortometraggio che è un classico, nel suo genere, "Il pilastro della solitudine" realizzato da Helene Dassonville e premiato al Festival della Montagna di Trento nel 1960. Racconta la vicenda di Walter Bonatti che, nel 1955, ha realizzato una delle più grandi imprese alpinistiche scalando per primo, in solitaria, lo spigolo sud-vest del Petit Dru, nel gruppo del Monte Bianco. A seguire, si potrà assistere alla proiezione di "Oltre le cime", altra opera francese, di Rémy Tézier, premiata sempre a Trento, ma in anni molto più recenti, nel 2009. Anche qui è una persona a essere protagonista: una donna. L'alpinista Catherine Destivelle porta con sé lo spettatore mentre è impegnata a salire per tre cime delle Alpi raccontando la sua voglia di libertà, il contatto con la natura, la sfida per arrivare in vetta. Giovedì 10 maggio, nel capitolo della rassegna dedicato a "Il cinema come sguardo antropologico sulla vita di montagna", si potrà assistere a "Summer pasture" di Lynn True e Nelson Walker, racconto di una giovane coppia che vive in un luogo molto particolare, la regione dello Sichuan nella parte di Tibet assoggettata alla Cina. Per concludere il 17 maggio un lungometraggio d'autore, "Il tempo si è fermato", firmato da Ermanno Olmi nel 1959, un anno prima di realizzare "Il posto", il suo primo film di fiction. All'epoca Olmi era dipendente della EdisonVolta e venne mandato sull'Adamello a riprendere la costruzione di una diga realizzata dalla società. L'opera venne presentata alla Mostra di Venezia. Il regista e scrittore Pierpaolo Pasolini lo definì «cinema in prosa».
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