Cultura e Spettacoli
Lunedì 14 Maggio 2012
Polemiche su Saviano
Repubblica: "Linciaggio"
Lo scrittore torna stasera in tv su La 7, ma alla vigilia del suo debutto in "Quello che (non) ho", alcuni quotidiani - Il Foglio, Libero, Il Giornale - lo hanno bersagliato di critiche. Di qui la decisione di Ezio Mauro, direttore di "La Repubblica", di prendere le difese d'ufficio dell'intellettuale, durante la riunione di redazione del mattino.
«Non credo sia giusto assistere al pestaggio di Saviano da parte della destra»: oggi, nella riunione di redazione, visibile sul sito del quotidiano, il direttore di "Repubblica" Ezio Mauro ha preso le parti dello scrittore per dire "no" al cinismo, cifra dell'Italia berlusconiana.
«Saviano - ha premesso Mauro - si difende da solo» e «non metterebbe in conto» di parlare delle critiche «L'invidia è una brutta bestia: basta confrontare il successo che a Saviano tra i suoi lettori e i dati di audience per chiedersi da qualche pulpito vengano le prediche».
E poi il giornalista «ritiene l'attacco di Ferrara sul "Foglio" una medaglia, e credo che abbia ragione». Il direttore di "Repubblica" ha sentito però di «dire qualcosa contro questa operazione di pestaggio nei confronti di una persona che si muove da sola, non fa parte di cordate, ha la colpa di aver studiato da dentro le mafie e i loro comportamenti, di aver capito e di aver fatto capire, e poi di essere passato dall'analisi delle mafie a quella delle connivenze, degli intrecci di potere e di aver scelto di continuare autonomamente a fare la critica del potere. Ma in questo Paese - ha concluso Mauro - dove il politicamente scorretto è la vera religione, del tempo non è così».
A provocare la difesa d'ufficio di Mauro è stato il fondo di Giuliano Ferrara sul "Foglio" di oggi. «Basta con Saviano», ha tuonato il celebre direttore. Toni simili anche su "Il Giornale", che titolava: «Saviano, il guru anti camorra diventato fenomeno da salotto». Il doppio affondo ha subito acceso il dibattito sul web, a poche ore dal debutto di "Quello che (non) ho", il nuovo programma in onda da Torino che ha riportato in tv, ieri sera su La7, l'autore di "Gomorra" e Fabio Fazio. Saviano, ha scritto Ferrara, «non sa fare niente e va su tutto, è di un grigiore penoso, e i madonnari che lo portano in processione dalla mattina alla sera gli hanno fatto un danno umano, civile, culturale e professionale quasi bestiale». Frecciate anche da "Libero". Secondo Gad Lerner, stasera tra gli ospiti della trasmissione di Saviano non è «buon segno» che «la stampa di destra» stronchi lo show, ancor prima di giudicarne i contenuti.
C'è da attendersi un grande risultati di audience. E domani, nella seconda puntata di "Quello che (non) ho" si annuncia un ricco parterre di ospiti: Elio Germano, Vinicio Capossela, Francesco Guccini, Paolo Giordano, Raffaele La Capria, Ettore Scola, Rocco Papaleo, Nicola Piovani, Paolo Rumiz, Salvatore Settis e Massimo Gramellini. Saviano spiegherà come le mafie comunicano e come riescono a scambiarsi informazioni e ordini senza che questi costituiscano prova di reato. Poi si soffermerà sulle donne che si ribellano alle leggi dei clan e che decidono di collaborare con la giustizia e infine introdurrà degli ospiti che hanno in comune una privazione: quella della libertà.
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