C'è Bruegel al cinema
E l'Astra diventa digitale

Da mercoledì 30 maggio la proiezione di "I colori della Passione", film girato come un dipinto del grande maestro fiammingo. La visione è resa possibile dall'aggiornamento tecnologico della sala. Guarda le stupende immagini, nella fotogallery.

di Bernardino Marinoni

"I colori della Passione", finalmente. Il cinema che entra nella pittura, la grandiosa messa in quadro sullo schermo di un capolavoro - "La salita al Calvario", 1564, di Pieter Bruegel il vecchio - arriva proprio mentre a Como è in corso la mostra dedicata alla dinastia Bruegel.
E la coincidenza è delle più fortunate, perfino unica per l'opportunità che offre (compreso lo sconto sul biglietto del cinema, all'Astra, esibendo quello dell'esposizione di Villa Olmo). Anche se "La salita al Calvario" si trova a Vienna, e come infine il film ve lo collochi portando a compimento l'esperimento di Lech Majewski, videoartista polacco che ai "Colori della Passione" ha dedicato tre anni di lavoro e una convergenza senza precedenti di tecnica e sapere per realizzare lo straordinario "arazzo digitale" nel quale prendono vita le figure dipinte. E lo spettatore vi si trova in mezzo: mai si è data altrettale visita guidata di un capolavoro della pittura, tanto più che il suo autore si colloca tra decine di personaggi nel divenire del celebre quadro, tra cartoni preparatori e . La rappresentazione della Via crucis si ambienta nelle Fiandre del XVI secolo, sotto la brutalità dell'Inquisizione spagnola, una cavalleria dai mantelli di sangue che entra nel novero delle figure che il film mette a fuoco. Una dozzina le storie quotidiane - risvegli, cammino verso il mercato, interni rurali - che si rilevano tra le centinaia di figure che popolano il quadro schiudendone un panorama la cui suggestione è fissata per l'eternità, ma sullo schermo è mobile, ancorché immutabile, ai piedi dello sperone roccioso dove s'inerpica un metafisico mulino, macina del pane e del destino, l'ombra delle cui pale si proietta sui titoli del film (e scorrono i nomi di Rutger Hauer, nel ruolo di Bruegel, di Charlotte Rampling, nei panni della Madonna) nel quale c'è la conferma di una convinzione di Luciano Emmer documentarista principe: la pittura è già cinema. E il cinema ne rende grato merito. 
Digitalizzare l'impianto di proiezione del cinema Astra di Como era una strada obbligata: nel volgere di un paio d'anni le pellicole apparterranno al passato perciò "dire che ci siamo" - don Tiziano Raffaini, direttore dell'Ufficio diocesano dello spettacolo, lo ribadisce - significa aggiornare anzitutto la cabina di proiezione. Il progetto era germinato già sotto la direzione del compianto don Enrico Malinverno, ma ad imprimergli una decisa accelerazione è stato proprio "I colori della Passione": il film è disponibile soltanto nella versione digitale, e don Tiziano non ha frapposto indugi.

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Eco di Bergamo I COLORI DELLA PASSIONE