Sui passi di Visconti
la "sfinge" Abbagnato

Grande serata di balletto, sabato nel parco di Villa Olmo, che ha segnato il ritorno sul palco dell'étoile siciliana dell'Opera di Parigi. Ecco la critica.

di Maria Terraneo Fonticoli

Nel parco di Villa Olmo si è svolto, sabato, l'atteso, raffinatissimo gala di danza, in esclusiva per il Festival "Como città della Musica" dedicato alla multiforme personalità e alla vita artistica di Luchino Visconti che amò il nostro lago.
<+tondo>Infatti soggiornò spesso nella quiete di Villa Erba, dove nacquero le idee per molti suoi spettacoli. In  questa occasione il direttore artistico Daniele Cipriano ha riunito un ricco cast  internazionale di danzatori che hanno dato modo alle immagini visive,  create da  Massimiliano Siccardi di celebrare gli incontri più significativi con i protagonisti dei  lavori di Visconti,  (nonchè con qualche immagine di Abbagnato a Villa Erba) che, in contemporanea con la danza, scorrevano sul fondale aumentando la suggestione emozionale. La serata è iniziata con una sigla:  il  famoso valzer di Verdi dal "Gattopardo". In scena personaggi ideati da Cocteau per il balletto" Parade" con i costumi di Piacasso realizzati da Anna Biagiotti. Quindi è iniziato il florilegio di danze. Con la coreografia di Petipa, una scena e variazioni da "La bella addormentata" di Tchaikovskij hanno permesso di ammirare lo stile classico di Anais Chalendard (Arionel Vargas porteur corretto) cui è seguito un pas de deux drammaticississimo da "La Signora delle camelie", (coreografia di Neumeier) interpretata dalla straordinaria, espressiva coppia Silvia Azzoni-Olexandr Ryabko con  musica di Chopin. In "Rendez- vous", (coreografo Roland Petit, musica di Kosma) Eleonora Abbagnato geometrica, un po' sfingea, ha risolto in omicidio la passione per il suo uomo, Hervé Moreau.
Quasi in contrapposizione al classico, la coreografia di Matteo Levaggi "Erupting Light" ha ben rappresentato, a suo modo, il nervrotico mondo moderno in omaggio ad Anna Magnani e al film "Bellissima. Ancora Abbagnato e Moreau in "Carmen"di Bizet  coreografato da Petit, mentre in "Manon" di Massenet abbiamo rivisto la deliziosa Chalendard in una appassionata coreografia di Kenneth Mac Millan. Il malinconico "Adagietto" dalla terza Sinfonia di Malher, che fa da sfondo al film "Morte a Venezia" (coreografia di  Neumeier), ha dato modo alla magnifica coppia Azzoni- Riabko di esprimersi con tutta la poesia, ma soprattutto con la forza e la  consapevolezza di chi "vive" ciò che danza.
Un simpatico "Cheek to cheek" di Berlin, (coreografia Petit) ha coinvolto tutta la compagnia in un brillante e movimentato finale. La cronaca impone di citare: Abbagnato-Hervé provengono dall'Opéra di Parigi, Azzoni- Ryabko da Hamburg Ballet, Chandelard- Vargas da English National Ballet. Per la danza moderna è intervenuto il gruppo del Btt Balletto Teatro di Torino. Pubblico foltissimo, appagato e plaudente.

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Eco di Bergamo DANZA PER VISCONTI