
Cultura e Spettacoli
Domenica 26 Agosto 2012
Fine a mezzanotte
Il racconto di Chiara
Il 26 agosto, sulle pagine culturali de La Provincia, viene pubblicato il quarto e ultimo racconto dello scrittore luinese, per gentile concessione dell'editore Mondadori, con la collaborazione del professor Federico Roncoroni, italianista e curatore del Fondo archivistico Piero Chiara. Anticipiamo un estratto dell'articolo del critico Gianfranco Colombo, uno dei contributi a margine del testo letterario.
Quella specie di macchina da guerra che è la critica letteraria, tra i tanti difetti ne ha uno macroscopico ed è l'insopprimibile esigenza di appiccicare etichette.
Piero Chiara è ovviamente finito nel tritacarne di cui sopra, rimanendo per anni relegato nel ruolo di autore di successo (e già questo per la critica nazionale è una grossa colpa), incline a raccontare piccole storie di provincia. Un autore godibile insomma, ma troppo godibile per essere vero. Per fortuna la grande qualità dei romanzi e dei racconti di Chiara ha prevalso sulle sin troppo sbrigative classificazioni, ma ecco che qui scatta un altro vizietto critico, ovvero la ricerca dei cosiddetti "nipotini" di Chiara; l'individuazione di quegli autori che scrivono "alla Piero Chiara" o che, peggio, di Chiara sono emuli o imitatori.
In particolare chi ha subito e continua a subire questa sorta di etichettatura, peraltro assolutamente innocua, è Andrea Vitali. È bastato ambientare i propri romanzi in una provincia di lago e dedicarsi ad inseguire le storie nascoste di mille personaggi "non famosi", perché il verdetto scattasse implacabile. Se poi a questo aggiungiamo un'altra colpa, quella cioè di aver vinto il "Premio Chiara" nel 1996, con la raccolta di racconti "L'ombra di Marinetti", il gioco è fatto. Non è servito a molto che Andrea Vitali, in modo peraltro garbato, abbia cercato di spiegare in centinaia di interviste che a suo parere tra lui e Chiara ci fossero parecchie differenze (...)
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