
Cultura e Spettacoli
Lunedì 10 Settembre 2012
I ghiacciai si sciolgono
Ecco cosa rischiamo
Sta (forse) per concludersi un'estate torrida che ha ridotto la calotta polare e cancellato, in soli 4 giorni, il 97% della neve in Groenlandia. Guarda il video.
Il 2012 è certamente un anno di record. Dopo quelli olimpici, nel mese di agosto c'è da registrare un record anche nella quantità di ghiaccio al Polo Nord. Questo, però, è un record negativo: durante lo scorso mese, la banchisa polare si è ridotta con un tasso di circa un centinaio di chilometri quadrati al giorno, ad una velocità doppia rispetto al solito.
Dal 1979, anno in cui iniziarono le osservazioni satellitari, la calotta glaciale attorno al Polo Nord è oggi uguale a 4,1 milioni di chilometri quadrati, al suo minimo storico. Come riferimento, basti pensare che nello stesso periodo 30 anni fa si registravano misure superiori a 7 milioni di chilometri quadrati. Il record (negativo) precedente si era registrato solo pochi anni fa, nel 2007, quando la causa si era attribuita a condizioni metereologi che nettamente sfavorevoli per i ghiacci polari: un anticiclone persistente su tutta la regione. Quest'anno, invece, pare che le condizioni meteorologiche non c'entrino granché: secondo uno studio pubblicato su "Geophysical Research Letters", solo il 40 per cento della causa di assottigliamento dei ghiacci è causato da fenomeni naturali dovuti alla variabilità climatica, mentre il restante 60% è dovuto ad attività umane, che causano il riscaldamento globale.
Dal 2000, nove anni su dieci sono fra i più caldi di sempre in un'analisi dal 1880 ad oggi. Lo scenario che si prospetta in base alle analisi di modelli matematici, basati sul trend degli ultimi anni, è disastroso: estati artiche senza ghiaccio marino già nei prossimi quattro o cinque decenni. Questi fenomeni potrebbero innescare una serie di eventi naturali estremi come l'innalzamento del livello dei mari, cosa che per ora non sta accadendo, ma è prevista a seguito di fenomeni indiretti, come lo scioglimento dei ghiacciai terrestri.
Col ridursi della calotta polare, la superficie marina esposta aumenterà favorendo l'emissione in atmosfera del vapore acqueo e del calore intrappolato, contribuendo così all'aumento delle temperature. «Molti eventi meteorologici estremi, come la siccità, ondate di freddo o di caldo, sono associati a modelli climatici che appaiono bloccati o che si muovono molto lentamente. Non mi sorprenderei affatto se quest'anno, o il prossimo, vedessi un altro inverno anomalo nell'emisfero settentrionale», ha commentato Julienne Stroeve, una delle autrici dello studio.
Questa estate il 97% dei ghiacci della Groenlandia è scomparsa in soli 4 giorni. A causa della drastica riduzione dei ghiacci artici, l'orso polare, il più grande carnivoro terrestre, rischia di estinguersi nei prossimi anni (è già una specie considerata "vulnerabile") proprio per la scomparsa del suo habitat naturale. Dal 1950 ad oggi la temperatura media della superficie terrestre è aumentata di un grado centigrado; Simon Stuart, presidente della "Species survival commission and Wildscreen Trustee" dell'Unione mondiale per la conservazione della natura, ha affermato che «i cambiamenti climatici saranno una delle principali cause di estinzione delle specie nel XXI secolo» e l'orso polare potrebbe essere la prima. Innanzitutto, per rallentare il ritmo degli effetti negativi dell'uomo sui cambiamenti climatici si deve lavorare sulla riduzione del uso di combustibili fossili, ma è anche necessario riflettere bene sul fatto che, tutti noi, influiamo sul processo che porta a fenomeni drastici come quelli appena descritti con le piccole azioni quotidiane.
Alcuni, molto importanti, necessitano solo di piccole accortezze, come ad esempio non sprecare l'acqua tenendo i rubinetti aperti senza motivo, non tenere accese luci se non è necessario, usare lampadine a basso consumo, comprare prodotti con pochi imballaggi, non sprecare cibo, non gettare rifiuti nell'ambiente ma differenziare il più possibile, riutilizzare la carta se possibile, usare batterie ricaricabili al posto di quelle classiche usa e getta. Perché allora non cominciare ad adottare simili atteggiamenti? Non è sempre possibile pensare che "lo faranno gli altri" oppure che "tanto si troverà una soluzione per questi problemi legati al clima": i problemi sono già presenti e la serie di eventi climatici 'anomali' ne è una prova.
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