Il tempio del dio Sole
Un enigma comasco

La grande mostra dedicata all'imperatore Costantino, che promulgò l'Editto di Milano sulla libertà religiosa, rilancia un frammento misterioso della storia comasca. Tra i tre prestiti dei Musei Civici comaschi a Palazzo Reale, figura - infatti - anche la stele che attesta l'esistenza del Tempio del dio Sole, in città. Guarda la gallery.

Si riapre una pagina misteriosa della storia comasca: un frammento del tempio del dio Sole entra da protagonista alla mostra dedicata a Costantino I, dal 25 ottobre a Palazzo Reale di Milano. La lastra in marmo di Musso (52x82x 3 cm) è uno dei tre oggetti che il Museo Archeologico e la Pinacoteca di Como hanno prestato all'esposizione intitolata all'imperatore che promulgò l'Editto di Milano sulla libertà religiosa (313). Ci sono anche una "Testa di imperatrice", forse raffigurante Costanza, la sorellastra di Costantino, e una grande tela dal titolo "S. Elena in adorazione della vera Croce", della prima metà del Seicento.
Rinvenuta nel 1913, nella necropoli di Santa Marta, in città, la lastra di marmo reca incisa un'epigrafe che attesta l'esistenza del «tempio dei dio Sole», costruito a Como «per ordine», tra gli altri, di Diocleziano. Databile alla fine del III secolo, essa attesta un monumento scomparso, mai più localizzato, ma forse non distante dalla tomba in cui l'epigrafe venne riciclata. «Il monumento è pieno di significati, anche per il riutilizzo» conferma Isabella Nobile, responsabile dei Musei Civici. Alla fine del terzo secolo, a meno di vent'anni dall'affermazione politica del Cristianesimo, a Como era ancora potente il ruolo del paganesimo. Curioso anche l'altro reperto: l'imperatrice sfoggia un diadema del quale faceva parte una raggiera metallica. Proprio come quella indossata dalla manzoniana Lucia in occasione delle nozze.

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Eco di Bergamo REPERTI COMASCHI A MILANO