Liala riscoperta:
la vita alla ribalta

Parte da Como il rilancio critico della più venduta scrittrice italiana di sempre, nata a Carate Lario (oggi Carate Urio), sul lago di Como, poi vissuta a Varese fino a quasi cent'anni. Nel cartellone del Teatro Sociale una pièce capofila di tante iniziative, compresa una biografia, a cura di Sara Cerrato.

di Sara Cerrato

Nell'anno di "Cinquanta sfumature di grigio", miliardario best seller portabandiera di un eros senza misteri,  si può scoprire di qualcosa di nuovo sulla narrazione dei sentimenti? Per farlo un buon modo può essere, forse,  guardare a ritroso. L'occasione è venuta dall'idea di Laura Negretti, che con il suo spettacolo, in programma al Sociale di Como, si accinge a portare in palcoscenico la vita e l'opera della scrittrice da ottanta romanzi e oltre dieci miloni di copie.
Dalla pièce all'idea di una ricerca per un libro, il passo è stato breve e chi scrive ha cominciato ad addentrarsi nel mondo "rosa" (ma con sorprendenti e striature di nero malinconico) di Liala, a caccia di notizie, dettagli di vita vissuta, elementi inediti, riflessi di scrittura. Un mondo che ha radici vicinissime alle nostre, visto che Liala, alias Amalia Liana Cambiasi Negretti Odescalchi, nacque a Carate Urio, nel 1897, e visse la sua fanciullezza e l'età giovanile a Como, trasferendosi poi a Varese dopo il matrimonio con il marchese Pompeo Cambiasi. E proprio Varese, e soprattutto la villa comprata in collina con i frutti dei diritti d'autore, sarebbero state la sede del suo buen retiro definitivo, lontano da Como, vicino ai ricordi di un grande amore perduto.
Le tracce del passaggio di Liala, tracce che emergono anche in molti romanzi dell'autrice, di non remota matrice autobiografica, vanno dunque ricercate in piena Città Murata, a Como, oltre le austere colonne del Liceo Alessandro Volta, che la scrittrice frequentò negli anni antecendenti la prima guerra mondiale. Nei volumi conservati nell'archivio storico, emergono testimonianze della sua frequenza nel liceo classico comasco.
E bisogna cercare anche nella centralissima via Vittorio Emanuele, là dove Liala abitò dopo aver lasciato Carate Lario (così si chiamava allora) e prima del trasferimento definitivo a Varese. Tracce, contatti, segni ancora presenti, anche se labili, visto che la scrittrice morì a novantotto anni, nell'ormai lontano '95. Soprattutto, gli indizi della sua presenza sono tutti ancora intatti nella sua casa varesina, in una elegante e sobria zona residenziale.
Nella dimora "la Cucciola", vive come vestale sacerdotessa della memoria della madre, Primavera Cambiasi, prima delle due figlie che Liala ebbe da Pompeo Cambiasi. È lei, che ha conservato la casa come un tempio, la vera depositaria di tutti i segreti della celebre madre. La ricerca continua.

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