
Cultura e Spettacoli
Martedì 15 Gennaio 2013
Scrivere un giallo?
Un corso a Como
Parolario promuove, con Comocuore, "Colpiti al cuore: come si scrive un giallo", un ciclo di nove lezioni di scrittura creativa per apprendere i meccanismi-base dei racconti polizieschi, tenuto da Andrea Di Gregorio, traduttore di Bompiani. In cattedra anche alcuni narratori italiani (Rosa Teruzzi, Andrea Fazioli) e, ospite specialissimo, Petros Markaris, autore di punta della letteratura europea. Il corso costa 180 euro e si tiene, ogni sabato, in via Rovelli 8. Iscrizioni entro il 25 gennaio. Abbiamo chiesto ad Andrea Di Gregorio di spiegare ai lettori il corso.
Parolario ha lanciato l'idea di un Corso di scrittura creativa sul romanzo poliziesco. Si tratta di un ciclo di nove incontri, di due ore ciascuno che si terranno a Como il sabato mattina in via Rovelli, 8, presso la sede di Comocuore.
Il corso lo terrò io, Andrea Di Gregorio, che sono un traduttore letterario, scrittore e insegnante di scrittura creativa. Interverranno anche scrittori di gialli come Petros Markaris, Rosa Teruzzi e Andrea Fazioli a cui i corsisti potranno porre domande sia su questioni letterarie sia sul mercato editoriale sulla strada da percorrere per farsi pubblicare.
Infine, ma non per ultimo, "La Provincia" pubblicherà i racconti migliori realizzati da corsisti, e questa è sicuramente un'occasione interessante per "farsi notare"; non è facile ottenere una vetrina così ampia al primo tentativo!
A questo punto, ci si possono porre alcune domande.
Innanzi tutto, un corso di scrittura creativa serve davvero?
Dovremmo girare la domanda ai molti scrittori di successo che ne hanno seguito qualcuno. Tra gli americani che si sono formati nei corsi di scrittura creativa: Norman Mailer, J. D. Salinger, Raymond Carver, Flannery O'Connor, Jay McInerney. Tra gli italiani, tanto per fare qualche nome: Paolo Giordano, Cristiano Cavina (autori entrambi da oltre 100.000 copie) e, per parlare di giallisti, Rosa Teruzzi (di cui la Provincia ha pubblicato un'intervista il 3 gennaio e che sarà ospite del corso) e Gianrico Carofiglio. Infine, tra gli scrittori che hanno seguito dei miei corsi e che hanno pubblicato posso citare (in rigoroso ordine alfabetico): Alessandro Canale, Porcodighel, Garzanti e Razza canara, Fernandel; Pepa Cerutti, Voice center, Cairo editore; Nicola Scambia, Jackfly. La vendetta, Foschi Editore; Donata Vittani, Allegra, Ibis Editore.
Tra tutte le testimonianze di questi scrittori, sceglierò quella di Alessandro Canale, un mio "allievo", che ha scritto: "Al mio libro Razza canara Andrea Di Gregorio ha fatto proprio bene: senza di lui, sarebbe ancora in un cassetto".
Ovviamente, con questo non voglio assolutamente insinuare che chi segue i miei corsi di scrittura creativa poi riesce sempre a pubblicare. Dio me ne guardi! Anzi, devo dire che un buon risultato per un insegnante di scrittura creativa è riuscire a dissuadere qualcuno a continuare con la scrittura e a dedicarsi a qualche hobby con cui si trovi in maggiore consonanza.
Però posso anche dire, senza tema di smentita, che gli scrittori che hanno seguito un corso di scrittura creativa ne hanno tratto tecniche, strutture, motivazioni e orientamenti che, altrimenti, non avrebbero conosciuto o che avrebbero faticato moltissimo, anche in termini di tempo, a ottenere.
In sostanza, quindi, se si ha intenzione di fare lo scrittore, seguire un corso è un ottimo inizio. Ma, del resto, questo vale per tutte le arti. Anche Michelangelo Buonarroti seguì a suo tempo un corso di "scultura e pittura creativa" presso Domenico Ghirlandaio. Altrimenti dove avrebbe potuto apprendere tutte le regole dell'arte classica che poi utilizzò (e infranse) nella sua opera?
Ludwig van Beethoven, per fare un altro esempio, seguì più di un corso di "composizione creativa" presso due ottimi musicisti di cui oggi ci ricordiamo a malapena: Andrea Luchesi e Christian Gottlob Neefe. Sono stati loro a insegnargli le regole del contrappunto, la forma sonata, e com'è fatto un minuetto o un rondò. Oggi non ci ricordiamo dei nomi di questi maestri, ma credo che ad Andrea e a Christian Gottlob non importi: un buon maestro si compiace e si accontenta del successo dei suoi allievi, e spera che il suo nome rimanga nel loro cuore.
Un corso di scrittura creativa, inoltre, funziona anche un po' da cartina di tornasole per valutare la propria vocazione per la scrittura: scrivere un romanzo o un racconto richiede molto tempo, molta costanza, specialmente se si è agli inizi. Un corso, come questo di Parolario/Comocuore su nove sabati mette sicuramente alla prova questa determinazione. In ogni caso, la buona notizia è che, sapendo che la maggior parte degli scrittori esordienti può dedicarsi alla scrittura solo nei ritagli di tempo libero, abbiamo scelto proprio il sabato mattina per riuscire a soddisfare la maggior parte delle persone che, in altri giorni e in altri orari, avrebbero avuto difficoltà a venire. Si tratta solo di organizzarsi. Raymond Carver, il padre del minimalismo, come racconta in un libro che citeremo al corso, riuscì a organizzarsi per frequentare i corsi di Gordon Lish il sabato mattina e non se ne pentì affatto.
Infine, un corso di scrittura creativa sottopone l'aspirante scrittore anche a un altro tipo di prova: quanto sono disposto a spendere per me stesso? 180 euro non sono sicuramente pochi, anche se sono solo 10 euro all'ora. Ma anche qui c'è una buona notizia. Tra tutte le arti, la scrittura è una dea che offre ai suoi fedeli cospicui risparmi: non ci sono né tele né tavolozze, niente costosi pastelli né altoforni per la fusione del bronzo o impegnativi strumenti musicali da comprare. Basta un foglio, una penna (magari un computer se ne abbiamo già uno disponibile per altre ragioni), l'accesso alla biblioteca e la voglia di mettersi in gioco.
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