Cultura e Spettacoli
Domenica 15 Marzo 2009
A Sanremo con Carlo Ori
Irene Fornaciari cantava lariano
La figlia di Zucchero al festival con un brano scritto per lei dal musicista comasco
Porta la firma di un paroliere comasco la canzone che Irene Fornaciari, figlia di Zucchero, ha portato all’ultimo Festival di Sanremo. Il brano, Spiove il sole, ha colpito per le caratteristiche vintage, capaci di richiamare atmosfere anni ’60-’70 e per l’interpretazione convincente della giovane figlia d’arte. Carlo Ori , 55 anni, musicista d’esperienza e autore del brano, non è nuovo alla ribalta sanremese. Nell’edizione del 2006, quella condotta da Panariello, aveva scritto il pezzo Nel tuo mare per il figlio Andrea che partecipò tra i giovani in una delle edizioni in cui questi ultimi, già regolarmente proposti ad orari impossibili, ottennero la peggior visibilità di sempre, esibendosi oltre l’una di notte. La canzone ottenne comunque le lodi dei senatori della critica musicale italiana. Nel racconto di Ori a La Provincia, l’incontro con Irene, il Festival e un’analisi sugli altri contenitori musicali in tv.
Come è nata la collaborazione con Irene Fornaciari?
Con Irene ci conosciamo da qualche anno tramite Mino Vergnaghi, che già collabora con Zucchero. La sinergia che ha poi portato al pezzo di Sanremo, invece, è storia più recente.
Che ne pensi della sua performance?
Mi è piaciuta, ha dimostrato di essere all’altezza della situazione.
Essere figli d’arte aiuta?
E’ chiaro che per un figlio d’arte è più facile farsi ricevere da un discografico per fare ascoltare le sue cose, ma in seguito, se non ha i numeri, troverà anche mille difficoltà per il cognome che porta. Quest’anno, con Irene e anche con Chiara Canzian, mi sembra che si possa parlare di un ottimo livello.
Guardi i nuovi format che hanno riportato la musica in tv?
"Amici" non mi piace perché il suo successo si deve agli aspiranti artisti solo per il 30% , mentre per il 70% si punta sulle liti tra alunni, insegnanti e commissioni. A volte sembra un pollaio di galline isteriche. Diverso il discorso per "X-factor" che seguo perché mi sembra più centrato sul talento e sulla crescita di artisti con un minimo di gavetta. Non vorrei che, alla ricerca ostinata dell’audience, anche qui arrivassero quelle derive, anticipate dall’introduzione del "processo", che trovo inutile.
C’è spazio oggi per chi scrive canzoni?
Non è facile fare questa professione. Le occasioni non sono molte e lo spazio per i giovani autori e quasi inesistente. Il consiglio che posso dare è di cercare di contattare direttamente gli artisti se si pensa di avere un bel testo.
In passato hai suonato la chitarra per nomi anche molto noti, quanto è importante il live nella crescita di un talento?
E’ fondamentale fare esperienza sul palco. Spesso gli artisti che nascono come personaggi tv si sgonfiano in un secondo alla prova davanti al pubblico vero. Non avendo alle spalle una costante attività concertistica non è facile.
Fabio Borghetti
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