
Cultura e Spettacoli
Martedì 24 Marzo 2009
Oleari, da Radio Cantù alla Cattolica
"A raccontare i grandi degli anni '70"
Conduttore, 24 anni, presenta il 25 marzo in università a Milano il suo libro "Un viaggio lungo 40 anni"
Antonio Oleari, ventiquattro anni, nato a Seregno e residente a Meda, in provincia di Milano ma a due passi da Cantù, da quell’esperienza in radio ha maturato la decisione di scrivere un libro dal titolo: Un viaggio lungo 40 anni-Senza orario senza bandiera nel quale si racconta di Fabrizio De Andrè, dei New Trolls, della Genova del ’68, tra musica rock e poesia.
Il volume sarà presentato oggi pomeriggio alle 16.30, nella Cripta Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano, in un incontro introdotto dal professor Arturo Cattaneo, docente di letterature comparate, alla presenza di Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo (voci storiche dei New Trolls) e del critico musicale Paolo Giordano. La Provincia ha incontrato l’autore.
Oleari, da quanto tempo è alla guida del programma di Radio Cantù, «Prog Generator»?
Ormai, io e Marco Citterio, che conduce la trasmissione con me, siamo alla quarta stagione. Tutto è nato per passione. Inizialmente passavamo solo la musica dei grandi gruppi del rock progressivo italiano degli anni Settanta, poi abbiamo allargato l’orizzonte verso cose più recenti, purché interessanti e ricercate. Abbiamo avuto anche ospiti illustri in studio, come Claudio Simonetti.
L’appuntamento va in onda ogni martedì sera dalle 20 alle 21.
Lei è molto giovane, come si è avvicinato alla musica di quegli anni?
È un mondo che mi ha sempre affascinato. Fondamentali sono stati gli ascolti dei fratelli maggiori. La possibilità poi di occuparsene in radio ha dato il via ad una reazione a catena, facendo crescere l’interesse per quel periodo storico e artistico.
Incontrando i protagonisti e ascoltandone i racconti è aumentata la voglia di andare a scoprire ancora meglio le cose di quegli anni.
Come è nata l’idea di scrivere un libro?
Anche in questo caso l’esperienza in radio è stata determinante. Attraverso il programma ho conosciuto molta gente del settore, tra gli altri Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo dei New Trolls e Iaia De Capitani, moglie di Franz Di Cioccio della PFM, che ha una casa editrice.
Loro mi hanno incoraggiato a sviluppare un tema che era stato al centro della mia tesi per la laurea in Lettere Moderne, quello dei "concept album".
Proprio in quella sede si parlava diffusamente di Senza orario, senza bandiera uno dei primi esempi italiani di "concept album", da lì l’idea di approfondire l’argomento facendolo diventare un libro.
Un’occasione per raccontare anche l’atmosfera di quella stagione?
Infatti, quel disco fotografa la Genova del ’68, i testi sono delle bellissime poesie di Riccardo Mannerini, che furono musicate, insieme ai New Trolls, da un giovanissimo Fabrizio De Andrè.
Ho cercato di ricostruire quel periodo attraverso una serie di interviste ai protagonisti.
E adesso sta promuovendo il libro in un ciclo di eventi, accompagnato da De Scalzi e Di Palo…
È proprio così. Abbiamo già girato diverse città italiane e in programma ci sono altri progetti. Prossimamente contiamo di arrivare anche in provincia di Como.
Fabio Borghetti
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