Cultura e Spettacoli
Mercoledì 22 Luglio 2009
Salvatore Accardo a Cernobbio:
"Col violino che non lascio mai"
Il musicista appalude alla rassegna musicale in riva al lago che chiuderà il 24 luglio: "Avvicina i giovani a una musica diversa da quella che ascoltano in tv"
Maestro Accardo, il programma di venerdì è tutto dedicato alle Stagioni di Vivaldi. Come saranno le sue Stagioni?
Le mie Stagioni saranno come erano una volta… e come non ci sono più, visto che ormai viviamo in un paese tropicale! (ride). Scherzi a parte, saranno invece nuove, come ogni volta che le affronto. Come tutti i grandi capolavori, hanno molto da dire, ogni volta qualcosa di diverso, e la mia lettura ha subito variazioni notevoli in questi decenni. Fortunatamente non ci si ferma mai nello studio, escono nuove edizioni, si scoprono nuovi manoscritti e così cambiano il fraseggio, i colori. È una continua scoperta.
Il suo concerto chiude il Festival di Cernobbio, nato quasi come una sfida in un clima di crisi, con grandi nomi ed ingresso gratuito. Come giudica l’iniziativa?
Non posso che applaudire ad ogni iniziativa che porti la musica ad un pubblico vasto, senza preclusioni. Soprattutto, mi stanno a cuore i giovani. Il mio sogno è che possano ascoltare musica diversa da quella che sentono sempre, che possano essere liberi di scegliere che cosa ascoltare, invece di essere bombardati da ciò che la tv e le mode propongono. Un festival con concerti gratuiti è una grossa occasione per i giovani, per avvicinarli ad un genere cui di rado si accostano spontaneamente.
Una scelta del Festival è anche quella di affiancare big ed emergenti. Lei come didatta ha un rapporto intenso con i giovani. Che qualità deve possedere chi vuole entrare oggi nel mondo della musica?
Le qualità di fondo sono sempre le stesse, quelle che si richiedevano anche quando ho iniziato io: talento, umiltà, serietà, ma anche una famiglia che sappia far crescere il talento, che non lo rovini con l’ansia di fare troppo. Purtroppo ho visto diversi giovani di grandi capacità bruciati da padri e madri che non li hanno aiutati. Certo, oggi l’orizzonte è tragico, tanti ottimi musicisti studiano, fanno sacrifici, ma non trovano le palestre dove farsi ascoltare. Ben vengano davvero festival come questo.
Oggi Napoli, venerdì Como… Che tipo di viaggiatore è Salvatore Accardo, quando lavora e nel tempo libero?
Quando lavoro ho davvero poco tempo per me stesso; l’aereo è l’unica oasi dove posso leggere in santa pace, sono un lettore onnivoro, dai gialli alla Divina Commedia. Quando sono in vacanza con la mia famiglia, guardo le partite di calcio. Ora poi c’è una bellissima novità che ha cambiato la gestione del mio tempo, le mie bambine, che il mese prossimo compiranno un anno. Passo con loro il mio tempo libero.
Le capita mai di partire senza i suoi amati violini?
Mm… difficilissimo. Non si può stare più di dieci giorni senza strumento, per una questione puramente fisica, di preparazione atletica, direi. Anche ora, torno da un mese di vacanza, ma avevo con me il mio violino.
Il violino per me è diventato una sorta di appendice, di cui non posso più fare a meno.
Marina Riboni
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