Don Gnocchi sarà beato:
un miracolo è comasco

Sperandeo Aldeni fu colpito da un fulmine, nel '79, ad Orsenigo: nonostante la scarica di 15 mila volt, riuscì a salvarsi per intercessione del "padre dei mutilatini". Il 25 ottobre la beatificazione a Milano: un libro rievoca la vita del sacerdote

di Maria Castelli

Che altro stiamo a fare su questa terra, se non per far del bene?»: sono domande come queste a far di un uomo un santo. E il suo «infinito, veramente sconfinato amore per l’uomo, per tutti gli uomini» gli ha allargato le braccia verso i sofferenti, li ha stretti a sé, trasformando in speranza lo «scandalo del dolore», il dolore degli innocenti, dei bambini vittime delle crudeltà della guerra, della miseria, dell’abbandono. La fede s’è fatta vita e profezia. «Profeti si nasce e si muore»: è la storia di Don Carlo Gnocchi. Un’intensa storia di una vita troppo breve che s’è consumata in soli 54 anni, in terra lombarda, nella testimonianza del Vangelo ogni giorno, dall’inizio fino al supremo dono: l’offerta delle proprie cornee, quando i trapianti erano ancora moralmente controversi, perché due bambini ciechi vedessero. Il 25 ottobre prossimo, Don Carlo Gnocchi sarà beatificato a Milano: tra i miracoli riconosciuti dalla Chiesa per sua intercessione, anche uno intervenuto in una fabbrica di Orsenigo (Como), la "Cartotecnica Europea", dove Sperandio Aldeni fu colpito da una scarica da 15.000 volt, il 17 agosto del 1979. «Don Gnocchi, otèm», Don Gnocchi aiutami, ebbe il tempo di dire, in bergamasco e si salvò.

(Estratto dall'articolo di Maria Castelli, pubblicato su "La Provincia" nell'edizione del 24 settembre, dove si può trovare anche la testimonianza del "miracolato" comasco)

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